Il motivo per cui la ricostruzione di quella mattina è stata abbastanza approssimativa è insito, semplicemente, nel tentativo di analizzare alcune fasi dell’attentato che, a distanza di due decenni, appaiono ancora strani. Passaggi più o meno intricati che alle volte stridono con una certa logica o quanto meno con quello che dovrebbe essere la tesi ufficiale.

Deve essere chiaro, fin da subito, che seppur menzioneremo a qualche teoria cospirazionista o complottista, come meglio preferite, seppur alla lontana, non significa in alcun modo che sono appoggiate in toto o che FreeTopix Magazine sia o meno di questo o quello schieramento. Al contrario: si cerca di valutare i fatti e di analizzarli, approfondendoli se è possibile, nella loro essenza.

Le polemiche all’indomani dell’attentato furono molteplici. La prima fu quella, abbastanza, logica di come fosse stato possibile che il sistema difensivo della Prima Potenza Mondiale potesse, diciamo così, ‘collassare’ con una certa facilità. Che i metal detector dell’aeroporto di Boston non avessero individuato la presenza di temperini o coltelli per prendere in ostaggio gli aerei. Prima domanda.

La seconda polemica è consequenziale alla prima, ovvero come mai nel momento in cui si era intuito che qualcosa non andava; che gli aerei invece di essere diretti in California avessero cambiato la rotta i caccia dell’esercito americano non vennero chiamati in tempo; almeno per quello che avrebbero potuto fare. Risultò che all’epoca la maggior parte dei soldati erano da tutt’altra parte impegnati in un’esercitazione, lasciando così scoperta l’aerea in cui avvennero gli attacchi.

La terza polemica ha riguardato l’impatto del terzo aereo contro una delle facciate del Pentagono. Difatti il frame rilasciato dai vertici militari non soddisfa in pieno e, purtroppo, alimenta ulteriori dubbi che confluiscono in un unico quesito: perché le immagini delle Torre vengono mostrate fino alla noia e il momento esatto dello schianto dell’aereo sul Pentagono, almeno nella loro interezza, no? Forse perché non è proprio un aereo quello che va contro all’edificio? Forse un missile? Oppure un’esplosione provocata dall’interno?

La quarta polemica, per non dire il quarto oggetto di scontro, è rappresentata dal crollo delle Torri Gemelle. Alcuni accettano la versione ufficiale, secondo cui il calore degli incendi avrebbero sciolto la travi in acciaio; altri invece insistono sulla possibilità che i due edifici, per non dire l’intero complesso del World Trade Center, sarebbero stati addirittura minati.

Tale convinzione è mossa dal tipo di crollo delle torri, quello visto svariate volte nelle demolizioni controllate. Il dubbio è legittimo. Il punto, però sarebbe quello di stabilire in quale momento le cariche di esplosivo sarebbero state piazzate. Fantasia? Classica trama da film americano? Può darsi, ma nessuno vieta di pensare o credere che qualcosa sia andato troppo storto quel giorno.

E in effetti qualcosa di strano accade anche qualche giorno prima dell’11 settembre. Per un’intera notte i due edifici del World Trade Center rimasero senza energia elettrica, con la conseguenza che il sistema dall’allarme rimase fuori uso. Coincidenza? E se magari le stesse cariche esplosive furono piazzate proprio quella stessa mattina in mezzo alla confusione generale e quindi i terroristi oltre a muoversi in aria si erano mossi anche per via terra? Si, sono solamente congetture e che sicuramente alimentano ancor di più le incertezze riguardo a quella mattina.

La quinta polemica, invece, riguarda il volo United 93. Ancora oggi la sorte di quei passeggeri sembra non essere chiara. Ufficialmente i passeggeri a bordo, una volta intuiti cosa il commando terrorista avesse intenzione di fare, si sarebbero ribellati facendo schiantare l’aereo nella contea di Shanksville nello Stato della Pennsylvania. Qualcuno, invece, suggerisce il contrario. Affermerebbe che, data la situazione drammatica in cui l’America si trovava quella mattina, uno dei caccia partiti tardivamente dalla base aerea l’avrebbe abbattuto con un missile.

La sesta, che fu avanzata qualche anno più tardi, fu mossa contro lo stesso Presidente degli Stati Uniti d’America di allora, George W. Bush. Il quale, una volta informato del secondo impatto sul World Trade Center, rimase un po’ troppo freddo, impassibile. Diciamo che mostrò un troppo invidiabile self-control, forse perché si trovava in una classe di studenti delle scuole elementari. Senza dimenticare, anche, del fatto che paradossalmente lo stesso Presidente si trovava in Florida quella mattina. In effetti erano tutti quanti da tutt’altra parte tranne uno.

La settima ed ultima polemica, almeno fino a questo momento, riguarda il Ministro della Difesa Donald Rumsfeld, scomparso qualche mese fa. Quest’ultimo, proprio nei minuti terribili dell’attacco divenne, stranamente, irreperibile. Cosa assurda, sembrerebbe anche un’altra testimonianza in cui sarebbe stato successivamente trovato ma non diede l’ordine di aprire il fuoco contro l’aereo che si stava schiantando contro il Pentagono.

E’ chiaro che i punti oscuri sono molti, troppi. Come appare ugualmente lapalissiano altri elementi dell’attacco che sempre qualcuno ha voluto addirittura negare l’evidenza. Come quelle delle immagini, ormai conosciute da tutte, degli aerei che entrano nel World Trade Center, affermando che i filmati stessi sarebbero stati manipolati in diretta televisiva e mondiale. Ecco, per esempio queste assurdità non sono neanche lontanamente da prendere in considerazione.

Ma le dietrologie ovviamente non finiscono qui. C’è una ‘bibliografia’ sconfinata sul tema. Una serie infinite di teorie che alle volte hanno portato fuori strada il più delle volte. Un’unica pista, semmai si può dire così, è quella in cui il governo americano, tramite la Cia, puntò il dito, come già ricordato in precedenza, immediatamente sullo sceicco del terrore, su Osama Bin Laden.

Da questo particolare si potrebbe risalire al vero movente dell’attacco. Anche se nessun motivo giustificherebbe tale violenza. Ma appare naturale indagare per cercare di analizzare e soprattutto di fare un salto indietro nella storia. Esattamente il 1979. Anno in cui l’America tremò per la vicenda della propria ambasciata a Teheran, in Iran. Un anno in cui l’Unione Sovietica decise di invadere l’Afghanistan e chi corse in aiuto del popolo afghano?

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