Da oggi si fa sul serio, da oggi non ci sarà più tempo per recuperare con un altro match o si vince o purtroppo si torna a casa. Questo discorso vale per tutte le sedici nazionali che si sono qualificate per gli Ottavi di Finale di Euro 2020 e sempre oggi, sabato 26 giugno, scenderanno in campo le prime quattro: Galles vs Danimarca e Italia vs Austria. La prima gara si gioca alle 18.00, al Johan Cruijff Arena di Amsterdam, la seconda alle 21.00 al Wembley Stadium di Londra.

È inutile nascondersi con frasi di rito, con parole già dette e via discorrendo. Tutte e quattro le squadre, per motivi diversi, hanno voglia di continuare a stupire e perché no anche a stupirsi. L’Austria, per esempio, che per la prima volta si ritrova a giocare, e in modo convincente, una gara ad eliminazione diretta ad un Europeo. Nell’altro match ci sono Galles e Danimarca le quale, in epoche diverse, hanno fatto grandi cose ai campionati europei.

Nel 1992 ci fu la favola danese. Nemmeno qualificata e addirittura ripescata, la nazionale di Laudrup vinse il primo ed unico, fino a questo momento, titolo della sua storia tra Europei e Mondiali. Da allora sono trascorsi 29 lunghi anni. Euro 2020, per la Danimarca, era iniziato malissimo. Non per la sconfitta contro la Finlandia, ma per Eriksen. Poi un’altra sconfitta contro il Belgio, seppur reagendo veemente allo scampato pericolo del proprio compagno di squadra; fino ad annichilire i russi nell’ultima partita del proprio girone.

Il Galles, invece, cerca di ripetersi dopo l’exploit di cinque anni fa in Francia. Arrivò addirittura in semifinale, roba non da poco. Ora il quinquennio trascorso di fa sentire abbastanza. Bale era più in forma e non solo lui. Il pareggio con la Svizzera, la vittoria con la Turchia e la sconfitta contro di noi, di misura d’altronde, non ha impressionato comunque gli addetti ai lavori. Pare normale dire che sarà la Danimarca ad andare avanti. Ma tutto può succedere.

E adesso veniamo al nostro match, Italia – Austria. Giocare a Wembley non succede tutti i giorni, chi non è della città o quanto meno non gioca nel campionato inglese non è per nulla abituato alla cornice che il tempio del calcio offre ai ‘gladiatori’ che scenderanno in campo questa sera. Di certo il Ct Roberto Mancini ne sa qualcosa visto che in quello stadio, oggi ricostruito e quasi 30 anni fa, perse la finale dell’allora Coppa dei Campioni contro il Barcellona. Altro calcio, altra epoca.

L’Austria, di sicuro, non sarà un cliente facile. Ha piegato in un’Ucraina ancor più accreditata nell’essere la nostra avversaria proprio oggi e con un Arnautovic che può dire la propria. I nostri avversari sono ostici, come lo furono 31 anni fa ad Italia ’90, e forse anche un po’ fisici. Prediligeranno anche il pressing, l’unica arma che potrebbe aiutarli veramente, ma non sottovalutiamoli. Faranno di sicuro il gioco di Turchia e Svizzera, ma non avranno di certo l’intenzione di farsi schiacciare nella propria aria di rigore.

E la Nostra Nazionale? Fino adesso ha raccolto consensi da più parti, a parte qualche voce fuori dal coro che comunque non stona mai. D’altronde da quando è iniziata l’era Mancini sulla panchina azzurra, non abbiamo mai giocato partite ad eliminazione diretta. Non abbiamo, almeno fino adesso, incontrato grandi squadre, con il dovuto rispetto per Turchia, Svizzera, Galles e la stessa Austria che affronteremo questa sera. Il gioco, senza troppi giri di parole, sarà quello visto nelle partite del girone. Si rivedrà la squadra titolare, con l’ingresso di Verratti al posto di Locatelli. Almeno così sembra. Se gli austriaci presseranno, come logico che sia, lo faremo anche noi. Non per ripartire di rimessa, ma per continuare ad attaccare. Sempre.

È questo il nuovo ‘mantra’ che Roberto Mancini ha instillato ai suoi ragazzi. Giocare per vincere e per divertirsi, sempre e che Wembley non sia solo una toccata e fuga. Ultima annotazione: la vincente tra Galles e Danimarca se la dovrà vedere tra la vincente tra Olanda e Repubblica Ceca. Noi? La vincente tra Belgio e Portogallo.

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