La finale sarà Manchester City-Chelsea

Sarà dunque derby inglese nella finale di Champions. Due anni dopo Liverpool-Tottenham saranno di nuovo due squadre d’oltremanica a giocarsi il più importante trofeo continentale. Se possiamo considerare tutto sommato pronosticabile il passaggio del superfavoritissimo City di Guardiola, la sorpresa è sicuramente rappresentata dal Chelsea di Tuchel. Completamente rivitalizzato dalla cura dell’allenatore tedesco e vera sorpresa del torneo.

Prima finale in assoluto nella storia dei citizens del pluridecorato allenatore spagnolo. Mentre i blues, fino ad ora, stanno ripercorrendo le orme della squadra che, nel 2012, da undercut vinse contro tutti i pronostici. Sarà sicuramente una sfida interessante, tra due allenatori che hanno un curriculum differente, ma idee di calcio molto simili. Fatte le dovute premesse, ripercorriamo l’entusiasmante settimana delle semifinali, come nostra consuetudine.
Nel match di andata, sotto il diluvio dell’ “Alfredo Di Stefano” di Valdebebas, Real Madrid e Chelsea giocano una partita a viso aperto e con pochi tatticismi fin dall’inizio.

Succede tutto nella prima mezz’ora: blues arrembanti fin dal primo minuto, che trovano il vantaggio già al quarto d’ora, con Pulisic che dribbla anche Courtois prima di insaccare. Immediata reazione degli spagnoli, che trovano il pareggio con una bella girata di Benzema alla mezz’ora. Succede poco altro nella ripresa, con uno sterile predominio territoriale del Chelsea e con il Real attento a chiudere ogni spazio. A Stamford Bridge partita pressoché perfetta dei blues che dominano in lungo e in largo contro un Real volitivo ma poco incisivo sotto porta. Inglesi in vantaggio al 28′ con Werner, al quale poco prima era stato annullato un gol per fuorigioco.

Il Real, ingabbiato dalla rapidità e dalla aggressività degli avversari, non riesce a reagire. Il Chelsea colleziona tantissime occasioni da gol, tra cui la traversa di Havertz, per poi trovare, a pochi minuti dalla fine, con Mount il raddoppio che mette la parola fine alla sfida. Delusione in casa Real, ma gli uomini di Tuchel hanno ampiamente meritato la qualificazione.


Sfida subito in salita per il PSG che perde il match di andata, in casa, contro il Manchester City. Eppure, al Parco dei Principi, sembrava essersi messo tutto per il meglio per i parigini che, partiti fortissimo, trovavano il vantaggio già al quarto d’ora con Marquinhos, sugli sviluppi di un calcio d’angolo. I citizens faticavano a rialzarsi in una prima frazione completamente appanaggio degli uomini di Pochettino.

Nella ripresa la situazione cambiava radicalmente: City arrembante che, nell’arco di 7 minuti, tra il 65′ e il 72′, trovava prima il pareggio con il solito De Bruyne (tiro-cross che sorprendeva Navas). A seguire il vantaggio su punizione di Mahrez con la barriera che si apriva, fissando il risultato sul definitivo 1-2 per gli inglesi. Nella gara di ritorno, i parigini erano chiamati a un’impresa a dir poco proibitiva, impresa che non c’è stata. Tra le mura amiche, dopo una violenta grandinata, i ragazzi di Guardiola hanno avuto il controllo per quasi tutti i 90 minuti di gioco, senza rischiare praticamente nulla.

Con il vantaggio del solito Mahrez, dopo appena 11 minuti, la partita si è messa subito in discesa per i citizens, che potevano permettersi di amministrare un ottimo vantaggio. Senza Mbappè, in panchina per problemi muscolari, sostituito da un impalpabile Icardi e con un Neymar spento, la reazione del Paris è stata tutta nel colpo di testa di Marquinhos che ha scheggiato la traversa. Poi più nulla.

Nella ripresa, con i francesi più sbilanciati, il City trovava il raddoppio ancora con Mahrez, che concretizzava una ripartenza da manuale del calcio. Finale con i nervi tesi in casa PSG, che finiva in 10 dopo l’espulsione di Di Maria.
Il Manchester City raggiunge dunque, da favoritissima, la sua prima storica finale di Champions, mentre per i francesi c’è soprattutto il rammarico di aver compromesso irrimediabilmente la qualificazione nella partita di andata

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