Non accadeva da ben sedici lunghi anni. Era il 2005 quando gli Stati Uniti d’America trainarono per l’ultima volta l’economia mondiale. Tre anni più tardi, come tutti sanno, scoppiò la crisi finanziaria che travolse tutto e tutti. Al suo posto la Cina, per tutto questo tempo, ha sostituito gli americani diventando la nuova locomotiva mondiale. Invece, notizia di qualche giorno fa e riportata da ‘Repubblica’ del 6 aprile 2021, il piano Biden, a quanto pare, sta sortendo effetti positivi. Ancor prima della sua stessa approvazione.

Quel famoso piano di ben 1.900 miliardi di dollari che funge da mero investimento per le infrastrutture. Un piano in cui si prevede, addirittura, un leggero aumento della pressione fiscale sulle grandi imprese. Senza dimenticare anche i 900 miliardi di dollari ‘sganciati’ dalla Federal Reserve, durante l’ultimo periodo della presidenza Trump.

Non è un caso che anche l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, avrebbe accolto con favore alla mossa di Joe Biden. Difatti ha invitato anche gli altri imprenditori nel contribuire nella ricostruzione di un’economia già, come registrato in questi giorni, in forte crescita. Soprattutto per i nuovi posti di lavoro creati. 917.000 solo nel mese precedente.

Queste importanti misure economiche spingono gli Usa ad aumentare il loro prodotto interno lordo del 6,5 per cento, contro il 6 per cento della Cina. Quest’ultima sta subendo una rilevante frenata a causa di una bolla immobiliare, provocando la limitazione del credito da parte delle banche ai vari imprenditori. Anche se, altra notizia di ieri, Pechino sarebbe la città con più ricchi, soffiando il primato alla ‘Grande Mela’.

Un segnale comunque importantissimo e che dovrebbe ristabilire quella fiducia interna, dopo anni di scontento generale. Appianando, così, i continui contrasti sociali che hanno contraddistinto l’ultimo anno. Tale sorpasso è determinato anche e soprattutto dall’andamento delle vaccinazioni, dal settore Big Tech e, appunto, il piano di Biden

Infine l’Ocse ha previsto che entro la fine del 2022 l’economia mondiale sarà accresciuta di 3.000 miliardi di dollari. Un crescita dovuta proprio per effetto di questa manovra espansiva americana.

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