Un’edizione indimenticabile quella dei 78esimi Golden Globe di quest’anno, passati alla storia come la prima edizione in epoca COVID. L’emergenza sanitaria ha costretto alla rinuncia della tradizionale cerimonia di gala, al red carpet e all’After Party. Quindi attori e attrici hanno assistito alla premiazione dalle proprie case, chi in abito da sera e chi con i propri pigiami.

Per cercare di creare una serata piacevole e ugualmente emozionante, si è pensato a un format ibrido, in parte svoltasi su due palchi e in parte virtuale in diretta zoom. Tina Fey e Amy Pohler sono state chiamate a condurre questa edizione da due location differenti, rispettivamente la Rainbow Room e il Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. Le due conduttrici hanno provato a far partire uno show che potesse mantenere il livello delle edizioni precedenti, con celebrazioni e siparietti comici.

Come anticipato, quest’anno è stato caratterizzato anche dall’assenza del red carpet. In sua sostituzione, una sfilata virtuale con le varie star nominate che hanno postato sui social le foto dei propri abiti d’alta moda e un collegamento zoom nel quale le stesse star hanno risposto a commenti e interviste.

Da sottolineare anche che nonostante l’assenza del celebre buffet da cerimonia, si è provveduto comunque a preparare dei pasti da destinare a coloro che si sono trovati in difficoltà economica a causa dell’emergenza.

Diversi sono stati i momenti degni di nota durante questa particolare cerimonia, uno dei quali è proprio la premiazione di Jane Fonda, che ha ricevuto il Cecil B. Demille, il premio alla carriera. L’attrice si è lasciata andare a un discorso di ringraziamento intenso e ricco di significato: “Siamo una comunità di narratori e in momenti di crisi e turbolenza è sempre stata essenziale la capacità di raccontare per cambiare la nostra mente e vivere l’empatia. Con le nostre diversità siamo tutti esseri umani, nella mia vita ho visto tanta differenze ma con cuore aperto e andando sotto la superficie.

Gesù e Maometto ci hanno parlato attraverso la poesia perché le forme di narrazione non lineare come l’arte sono quelle che parlano ad un’altra frequenza e penetrano le nostre difese. Tanti film quest’anno, da Nomadland a Minari, mi hanno aperto all’amore e ricordato quanto è fragile la nostra democrazia e quando piccolo e fragile è il nostro pianeta.

C’è una storia che abbiamo paura di vedere e sentire e riguarda le voci all’interno della nostra comunità che prende decisioni e attribuisce premi; portiamo avanti senza paura la diversità. In passato abbiamo marciato, è di nuovo ora di prendere il bastone e rimetterci in marcia”.

Uno dei momenti più toccanti è stato invece il Golden Globe Postumo per Ma Rainey’s Black Bottom a Chadwick Boseman, prematuramente scomparso lo scorso agosto a causa di un tumore. A ritirare il premio, la moglie Taylor Simone Ledward, commossa nel ricordare il marito.

Altro motivo che renderà questi Golden Globe importanti e indimenticabili è proprio la nomination di 3 donne registe, con conseguente vittoria di Chloè Zaho con il suo Nomadland, già Leone d’oro. Era dal 1978 che una donna non vinceva la categoria della regia, quando Barbara Streisand ritirava il globo d’oro per il suo Yentl.

Per noi italiani soprattutto, questi Golden Globe passeranno alla storia per la vittoria di Laura Pausini. L’Italia porta a casa il premio per la migliore canzone con “Io Si (Seen)” scritta da Diane Warren e Laura Pausini, per il film “La vita davanti a sé”, con protagonista Sophia Loren. Dopo la premiazione, Laura Pausini, collegata dalla sua casa, con davanti un pianoforte, ha ringraziato con voce tremante in italiano e in inglese.

“Dedico questo premio a tutti coloro che vogliono e meritano di essere ‘visti’ e a quella ragazzina che 28 anni fa vinse Sanremo e non si sarebbe mai aspettata di arrivare così lontano. All’Italia, alla mia famiglia, a tutti coloro che hanno scelto me e la mia musica e mi hanno reso quello che sono oggi. E alla mia bellissima figlia, che da oggi vorrei ricordasse la gioia nei miei occhi, sperando che cresca e continui sempre a credere nei suoi sogni”
Un momento emozionante per il nostro paese, di cui essere fieri.

Difficilmente dimenticheremo il bellissimo video nel quale la cantante urla di felicità davanti alla vittoria, come l’emozione negli occhi.
Qui di seguito, riportiamo tutte le nomination e i vincitori.

Miglior film drammatico:

Nomadland (Searchlight Pictures), The Father (Sony Pictures Classics), Mank (Netflix), Promising Young Woman (Focus Features), Il processo ai Chicago 7 (Netflix).

Miglior commedia o musical:

Borat 2 (Amazon Studios), Hamilton (Walt Disney Pictures), Palm Springs (Neon), Music The Prom (Netflix).

Miglior regista

Chloé Zhao Nomadland (Searchlight Pictures), Emerald Fennell (Promising Young Woman), David Fincher, Mank (Netflix), Regina King, One Night in Miami (Amazon Studios), Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7 (Netflix).

Migliore sceneggiatura:

Aaron Sorkin, Il processo ai Chicago 7 Emerald Fennell, Promising Young Woman Jack Fincher, Mank Florian Zeller e Christopher Hampton, The Father Chloé Zhao, Nomadland Miglior serie, musical o commedia Schitt’s Creek (Cbc) The Flight Attendant (Hbo Max) The Great (Hulu) Emily in Paris (Netflix) Ted Lasso (Apple Tv Plus).

Miglior attore in una serie tv drammatica

Josh O’Connor (The Crown) Jason Bateman (Ozark) Bob Odenkirk (Better Call Saul) Al Pacino (Hunters) Matthew Rhys (Perry Mason) Miglior attrice in una miniserie o film tv Anya Taylor-Joy (La regina degli scacchi) Cate Blanchett (Mrs. America) Shira Haas (Unorthodox) Nicole Kidman (The Undoing) Daisy Edgar-Jones (Normal People).

Miglior attrice di commedia o musical:

Rosamund Pike (I Care a Lot) Maria Bakalova (Borat 2) Michelle Pfeiffer (French Exit) Anya Taylor-Joy (Emma) Kate Hudson (Music) Miglior attore drammatico Chadwick Boseman (Ma Rainey’s Black Bottom) Riz Ahmed (Sound of Metal) Anthony Hopkins (The Father) Gary Oldman (Mank) Tahar Rahim (The Mauritanian).

Miglior serie drammatica:

The Crown (Netflix) Lovecraft Country (HBO Max) The Mandalorian (Disney Plus) Ozark (Netflix) Ratched (Netflix) Miglior attrice in una serie drammatica Emma Corrin (The Crown) Olivia Colman (The Crown) Jodie Comer (Killing Eve) Laura Linney (Ozark) Sarah Paulson (Ratched).

Miglior attore in una miniserie o film tv

Mark Ruffalo (I Know This Much Is True) Bryan Cranston (Your Honor) Jeff Daniels (The Comey Rule) Hugh Grant (The Undoing) Ethan Hawke (The Good Lord Bird) Miglior attore in una commedia o musical Sacha Baron Cohen (Borat 2) James Corden (The Prom) Lin-Manuel Miranda (Hamilton) Dev Patel (La vita straordinaria di David Copperfield) Andy Samberg (Palm Springs).

Miglior attrice in un film drammatico

Andra Day (The United States vs. Billie Holiday) Viola Davis (Ma Rainey’s Black Bottom) Vanessa Kirby (Pieces of a Woman) Frances McDormand (Nomadland) Carey Mulligan (Promising Young Woman).

Miglior attore non protagonista

Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah), Sacha Baron Cohen (Il processo ai Chicago 7), Jared Leto (The Little Things), Bill Murray (On the Rocks), Leslie Odom, Jr. (One Night in Miami).

Miglior attrice non protagonista

Jodie Foster (The Mauritanian), Glenn Close (Elegia americana), Olivia Colman (The Father), Amanda Seyfried (Mank), Helena Zengel (News of the World).

Miglior attrice in una serie tv commedia

Catherine O’Hara (Schitt’s Creek), Lily Collins (Emily in Paris), Kaley Cuoco (The Flight Attendant), Elle Fanning (The Great), Jane Levy (Zoey’s Extraordinary Playlist).

Miglior attore in una serie comica

Jason Sudeikis (Ted Lasso) Don Cheadle (Black Monday) Nicholas Hoult (The Great) Eugene Levy (Schitt’s Creek) Ramy Youssef (Ramy).

Miglior miniserie o film tv:

La regina degli scacchi (Netflix), Normal People (Hulu/Bbc), Small Axe (Amazon Studios/Bbc), The Undoing (Hbo), Unorthodox (Netflix).

Miglior attore non protagonista in una serie o film tv John Boyega (Small Axe), Brendan Gleeson (The Comey Rule), Dan Levy (Schitt’s Creek), Jim Parsons (Hollywood), Donald Sutherland (The Undoing).

Miglior attrice non protagonista in una serie o film tv

Gillian Anderson (The Crown), Helena Bonham Carter (The Crown), Julia Garner (Ozark), Annie Murphy (Schitt’s Creek), Cynthia Nixon (Ratched).

Miglior canzone

Io Si (Seen) per La vita davanti a sé (Netflix) – Diane Warren, Laura Pausini, Niccolò Agliardi, Fight for You per Judas and the Black Messiah (Warner Bros.) – H.E.R., Dernst Emile II, Tiara Thomas Hear My Voice per Il processo ai Chicago 7 (Netflix) – Daniel Pemberton, Celeste Speak Now per One Night in Miami (Amazon Studios) – Leslie Odom Jr, Sam Ashworth Tigress & Tweed per The United States vs. Billie Holliday (Hulu).

Miglior colonna sonora cinematografica:

Trent Reznor, Atticus Ross, Jon Batiste per Soul Alexandre Desplat per The Midnight Sky Ludwig Göransson per Tenet James Newton Howard per News of the World Trent Reznor, Atticus Ross per Mank Miglior cartoon Soul (Walt Disney Pictures) The Croods: A New Age (Universal Pictures) Onward (Walt Disney Pictures) Over the Moon (Netflix) Wolfwalkers (Cartoon Saloon).

Miglior film straniero

Minari, Un altro giro, La Llorona, La vita davanti a sé, Due.

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