Il titolo è stato scelto per la cerimonia inaugurale del prossimo 20 gennaio

Lo ha annunciato il Presidential Inaugural Committee ieri alla stampa. D’altronde, ancor prima delle gesta scellerate dei ‘proud boys’ ed altre organizzazioni di estrema destra, era inevitabile non intitolare così la sua cerimonia di insediamento: America United. Joe Biden affronterà i suoi prossimi quattro con la consapevolezza che non solo avrà un compito arduo, molto, davanti a lui. Contemporaneamente, la sua quarantaseiesima presidenza dovrà unirne addirittura tre. Presidenze entrate, di diritto, nella storia degli Stati Uniti d’America e del mondo intero: quella di Roosevelt, quella di John Kennedy e quella di Ronald Reagan.

Tutti e tre i Presidenti riuscirono ad instillare sicurezza ed unione al popolo a stelle e strisce in momenti bui o particolari della loro storia. Di logico, come spesso succede in questi casi, c’è sempre un quesito da porre. Forse, però, appare troppo presto lasciare in questo testo la domanda al quale, purtroppo, troverà la sua risposta, anche non completamente esaustiva, tra quattro anni.

Joe Robinette Biden, appena eletto Presidente degli Stati Uniti, troverà il modo, non tanto di farlo riprendere economicamente, ma di unire nuovamente il popolo americano? D’altronde lo avevamo affermato in tempi non sospetti anche nella redazione dei precedenti articoli, quando si seguivano le presidenziali del 2020. Una domanda, comunque la si veda, scontata ed inevitabile. La cerimonia di inaugurazione vedrà il Presidente Biden recarsi anche ad al cimitero nazionale di Arlington.

Frattanto tiene banco la questione se sia stato giusto o no chiudere l’account di un Presidente ritenuto pericoloso ed instabile. La decisione, però, non è che spettata in via ufficiale da qualche organo istituzionale, ma di iniziativa degli stessi colossi Twitter e Facebook; i quali, giusto ieri, hanno subito un pesante tonfo a Wall Street.

La verità sta nel mezzo, comunque. Nel senso che nessuno condannò i manifestanti di ‘Black Lives Matters’, i quali agirono con motivazioni logiche da un lato. Ma dall’altro provarono ad entrare Casa Bianca con la violenza o quando alcuni manifestanti avevano bruciato la bandiera americana. Senza dimenticare che avevano gettato a terra o sfregiato statue di personaggi storici, compreso quella di Cristoforo Colombo.

Nessuno, da una certa parte politica, si espresse in maniera ferma contro le violenze. Peccato che neanche gli stessi colossi dei social hanno pensato di oscurare i profili anche dei dittatori, riconosciuti come in Venezuela, Cuba e in Cina. Paradossalmente, notizie delle ultime ore, anche qui da noi si è alzato un polverone sul fatto che l’account di una nota testata, sempre su Twitter, sia stata temporaneamente oscurata.

Voler combattere gli estremismi va più che bene, va benissimo. Ma non è inutile, poi, predicare bene e razzolare peggio, in questo caso, quando certe maniere sono troppo risultano essere troppo forti in alcuni casi.

Altra questione che tiene banco è l’impeachment di Donald Trump. Per alcuni appare inutile presentare formalmente tale richiesta, visto che ormai mancano solamente pochissimi giorni alla sua naturale rimozione dall’ufficio di Presidente degli Stati Uniti d’America.

Per altri, invece, una volta resa ufficiale tale intenzione, applicando il quarto comma del venticinquesimo emendamento, si eviterebbe un suo ritorno per Presidenziali del 2024. Scenario non fantascientifico, visto che Trump ha solamente effettuato solamente un mandato alla Casa Bianca. Oltre ai Democratici anche altri membri del partito Repubblicano sono propensi su tale scelta.

Paradossalmente chi è attualmente contrario sono il Vice Presidente Mike Pence e proprio Joe Biden e per un semplice motivo. Il Processo contro Trump si svolgerebbe durante i primi cento giorni del suo mandato. Evidentemente, l’idea del nuovo inquilino della Casa Bianca sarebbe quella di non esasperare ulteriormente gli animi come ha fatto il Tycoon. Mantenendo fede, così, allo scopo di dialogare proprio con i sostenitori del Presidente uscente.

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