LA FIGURA DI CHARLES DICKENS

Charles Dickens è conosciuto universalmente come l’uomo che inventò il Natale o meglio la tipica espressione di auguri che, in queste ore, ci scambiamo. Forse più che inventare un qualcosa che già esisteva, Dickens, reinventò, con il racconto che venne pubblicato il 19 dicembre del 1843 il significato implicito alla festa natalizia.

Lo scrittore inglese, però, dopo ‘Il Canto di Natale’ non si fermò. Scrisse altre storie e ancor prima del 1843 aveva riscosso successo con altri racconti di altro genere, ma il filone natalizio. Molto probabilmente, gli entrò talmente nel cuore che negli anni successivi produsse altre quattro storie di Natale.

Dovremmo in realtà pensare questo visto che seguirono titoli come: Le campane, il grillo del focolare, La battaglia della vita, Il patto con il fantasma e Il Natale da adulti. Tutte piccole storie ambientate durante il periodo natalizio ma solo uno ha fatto epoca, solo uno ha incantato i lettori di tutto il mondo: Il Canto di Natale.

L’ideazione di tale favola sarebbe dovuta grazie ad una delle cameriere dello scrittore, la quale leggeva delle storie di fantasmi ai bambini. Questo particolare è presente nella pellicola di produzione irlandese e canadese ‘Dickens – L’uomo che inventò il Natale’ del 2017.

A sua volta il film diretto dal regista indiano Bharat Nalluri, naturalizzato inglese, è tratto dall’omonimo libro di Les Stanford del 2008. Rimanendo in chiave cinematografica, il film non narra dall’inizio la vita dello scrittore. Racconta, anche in chiave di commedia, il momento buio, giunto dopo una serie di successi, in cui trarrà ispirazione per i personaggi e per la trama de ‘Il Canto di Natale. 

LE VERSIONI DEL CANTO DI NATALE

I film del Canto di Natale sul grande schermo sono stati innumerevoli dal 1901 fino ad oggi. Non solo i cinema ha contribuito a rendere conoscibile l’opera di Dickens, anche la televisione con i vari lungometraggi televisivi anche a puntate. Tutti rigorosamente prodotti nel tempo, in questo lungo secolo in cui sia il cinema ed in seguito la tv, oltre a farsi la concorrenza hanno ancora operato a braccetto.

Sono tante le versioni. Le più rilevanti sono: quella degli anni ’70, due e soprattutto una stravagante del decennio successivo e quella del 2009, legata di più al racconto pubblicato il 18 dicembre del 1843. Chiaramente e nonostante rimaniamo su queste tre versioni le altre, comunque, sono da tener presenti.

La versione degli anni ’70 è, da molti, ritenuta come un vero e proprio classico del periodo natalizio. Interpretato da Alec Guinnes, l’indimenticabile Obi-wan Kenobi della prima trilogia di Guerre Stellari e diretto da Ronald Neame.

Quelle degli anni ’80 sono firmate Walt Disney, con ‘Il Canto di Natale’ del 1983, con Topolino e tutti i personaggi Disney e quella datata 1988. Quest’ultima versione è quella da noi definita stravagante. Interpretata da Bill Murray, il Peter Venkman dei ‘Ghostubusters’, il lungometraggio appare più come una commedia miscelata al dramma del personaggio.

Ultima è quella realizzata nel 2009. Genere animazione, in cui i volti dei protagonisti sono stati modellati su quelli degli attori come Jim Carrey, Bob Hoskins, Colin Firth e Gary Oldman.

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