Lo scrittore il 25 novembre avrebbe compiuto i suoi 70 anni

E’ stato un autore di bestsellers riconosciuto in tutto il mondo, ma non viene ricordato a dovere dal mainstream. Eppure, prima della stessa carriera di scrittore, ha dato tanto al mondo sia dello spettacolo che della musica. In quest’ultimo settore molti, quelli un po’ più grandicelli, lo ricordano soprattutto con la partecipazione al Festival di San Remo facendo quasi pensare che il brano proposto fosse ironico. Ironici come lo erano stati i suoi personaggi della leggendaria trasmissione anni ’80 prima, sulle allora reti Fininvest, ‘Drive in’ ed ‘Emilio’, poi. Ha anche preso parte a diverse produzioni sia cinematografiche che televisive. Ma nulla: di Giorgio Faletti neanche l’ombra.

Il 25 novembre del 1950 il cabarettista, attore, comico, autore di testi di canzoni e scrittore avrebbe compiuto i suoi 70 anni. Era nato ad Asti, in Piemonte, e nonostante avesse intrapreso gli studi di Giurisprudenza il mondo dell’intrattenimento era la sua vera passione. Iniziò all’età di ventisei anni aprendo uno studio pubblicitario con alcuni amici. Era il 1976. Quattro anni più tardi, quindi giusto quaranta anni fa, pubblicò il suo primo 45 giri.

Ma l’incontro con il pubblico italiano avvenne, sempre in quel decennio, con trasmissioni come ‘Fantastico’, il tradizionale appuntamento del sabato sera, e con ‘Pronto Raffaella’ con Raffaella Carrà. Arrivò, in seguito, il successo con il programma ideato da Antonio Ricci: Drive In, appunto. Con lui, in quel contenitore copiato più volte nel corso degli anni, c’erano comici come: Gianfranco D’Angelo, Ezio Greggio, Sergio Vastano, Francesco Salvi, Carlo Pistarino, Enzo Braschi, il duo Zuzzurro&Gaspare e il trio I Trettre.

Dei suoi personaggi, solamente sfiorati in apertura, quello che è più erimasto impresso nella mente di tutti fu il poliziotto Vito Catozzo. Il successo del programma fu immediato come anche la sua popolarità, che con il passare degli anni si accresceva sempre più. Nel decennio successivo prese parte ad altre trasmissioni televisive, dividendosi con la musica. Nel 1994, proprio al festival di San Remo di quello stesso anno, stupì pubblico e critica con la sua ‘Minchia, Signor Tenente’. Scritta sull’onda emotiva delle stragi di mafia di due anni prima. Ma sempre nello stesso periodo, Giorgio Faletti, incominciò a pubblicare anche dei libri. Divertenti, soprattutto.

La svolta, sempre in ambito letterario, giunse diciotto anni fa, con il thriller ‘Io Uccido’. Anche in quell’occasione spiazzò critica e pubblico e per diversi anni, con ulteriori titoli, fino alla sua scomparsa, il nome Giorgio Faletti venne accostato ai grandi della letteratura mondiale. Difatti romanzi come ‘Niente di vero, tranne gli occhi’; ‘Fuori da un evidente destino’, ‘Io sono Dio’, ‘Appunti di un venditore di donne’ e tanti altri titoli sono considerati dei romanzi di alta scuola letteraria. Tant’è vero che un noto scrittore, su di lui, si era espresso così: uno come Faletti dalle mie parti si definisce larger than life, uno che diventerà leggenda. Era il giallista Jeffery Deaver.

Giorgio Faletti morì il 4 luglio del 2014 per un male incurabile diagnosticatogli qualche mese prima. In quel periodo era impegnato nella realizzazione di uno spettacolo teatrale il cui copione, purtroppo, venne pubblicato postumo come libro e dal titolo quasi profetico: ‘L’ultimo giorno di sole’.

Di sicuro non basta un solo articolo per ricordare le tante cose che ha realizzato negli anni. Ma oltre alla sua attività, Faletti, aveva anche un’altra passione mai celata: le corse automobilistiche. Anche in questo settore riusciì a coniugare la stessa passione con la professione. Scrisse articoli per la rivista ‘Autosprint’ e, inoltre, partecipoò anche ad alcune di esse. In questi casi si pone sempre la classica domanda: se fosse tra noi cos’altro ci avrebbe riservato? Potrebbe essere retorica, ma nel suo caso non lo è affatto.

Come sottolineato più volte nella sua carriera ha fatto veramente di tutto. Per alcuni giovani il suo volto sarà indissolubilmente legato al cinico professore di italiano che instaura un rapporto d’amicizia con un suo allievo. Il film era ‘Notte prima degli esami’. Negli anni ’80, per una serie televisiva del quale ne era l’assoluto protagonista, curò anche la colonna sonora. Il telefilm era ‘Colletti bianchi’.

Nonostante tutto quello che ha realizzato, passando da un settore all’altro senza mai sbagliare un colpo, ancora oggi quando cadono gli anniversari del suo compleanno e scomparsa, Giorgio Faletti, non riceve l’attenzione che merita. E diciamolo, anche se per qualcuno risulterà troppo esagerato tale definizione, ma Giorgio Faletti è un genio non riconosciuto. Forse sarebbe più giusto definirlo il vero eclettico del mondo dello spettacolo, ma ‘genio’ lo valorizza ancor di più.

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