Le ennesime misure adottate serviranno a placare gli animi?

In alcune occasioni certi articoli vanno scritti per uno scopo ben preciso, non tanto per proporre qualcosa. Certi articoli hanno, e devono possedere la capacità, per non dire l’intrinseca funzione, di far riflettere senza esasperare gli animi. Semmai di placarli, di farli sbollire e portare alla ragione tutte le controparti coinvolte e poi, semmai, riprendere la strada intrapresa in un primo momento. Nelle ultime ore sono avvenuti alcuni fatti nella splendida e meravigliosa città di Napoli che ci devono, senza mezze misure, far riflettere.

Certo, non serve questo articolo con queste modeste frasi per sbandierare tale situazione. Questa situazione di fatto. Come è anche logico sottolineare che, allo stato attuale delle cose, appare sempre più complicato adottare una migliore soluzione per tutti. Ciò non toglie che la soluzione deve essere non solo trovata, ma anche mediata con raziocinio fra le parti e imposta con mera fermezza istituzionale e dialogo senza innescare, come sta accadendo da un bel po’ di tempo a questa parte, confusione, isteria di massa, rabbia e frustrazione.

Gli eventi di Napoli forse, ma è meglio dire quasi sicuramente, sono stati provocati da settori della criminalità che con le manifestazioni pacifiche non avevano nulla a che fare. Nessuno, però, può impedire di credere o almeno di pensare che, probabilmente, in mezzo a quegli scalmanati non ci sia stato qualcuno, dopo una vita piena di sacrifici e vissuta onestamente e con l’intento di far quadrare il bilancio della famiglia non abbia perso, almeno per un momento e per poche ore, il lume della ragione. Di sicuro la sua intenzione sarà stata anche quella di andare a protestare civilmente per poi esplodere e non per fare casino solo perché semplicemente esasperato.

Non è un caso che, comunque, oltre agli scontri di Napoli ci sono state ulteriori di manifestazioni di protesta in altre città d’Italia: come a Milano, pacifica, e a Roma, con qualche scontro nella notte appena trascorsa. Ciò che è successo nella città all’ombra del Vesuvio, a parte gli esagitati, è figlio di un malessere generale che sta attraversando tutto il Nostro Paese e non solo a causa del coronavirus. Certe situazioni, certe pressioni fiscali, certi ritardi amministrativi e burocratici ce le stiamo portando da molto tempo appresso come un fardello ormai insopportabile.

Con questo non si vuole trovare una scusa o una causa di giustificazione per quanto è successo. La violenza non ha mai portato nulla di buono, anzi, la alimenta ancor di più; aggravando ancor di più la situazione. E come si dice poi: la violenza genera solo altra violenza. Ma la violenza di cui si parla non è solamente quella cosiddetta fisica. C’è anche quella mentale, quella che colpisce l’animo di ognuno di noi e in modo diverso. Una violenza intesa come il continuo bombardamento negativo improntato nel non instillare fiducia, anche se è sempre difficile trovare le giuste modalità nel far seguire la strada giusta, ma di continua minaccia, indiretta ovviamente, di mettere l’intera nazione in stato di lockdown senza prendere le eque misure economiche che servono, logicamente, per la sopravvivenza della popolazione.

Tra governanti di regioni che minacciano, in un primo momento, la chiusura totale per poi tornare sui loro passi, concorsi non necessari visto il periodo e che forse nonostante ciò continueranno, senza dimenticare che si potevano trovare anche ulteriori soluzioni per l’assunzione diretta come per esempio nella scuola. Soldi che arriveranno entro il ‘2000 e qualcosa’, la cassa integrazione non pagata, promesse non mantenute. È normale, poi, che il popolo inizia, anch’esso, a perdere il lume della ragione.

Anche perché, ormai, con il nuovo DPCM, le prossime chiusure forzate interesseranno ai ristoranti dalle 18.00 in poi e non si sa quanto risolverebbe la situazione. Il Premier Conte ha comunque promesso, per non dire che si è preso l’impegno di supportare tutti coloro che si sentano colpiti dai quest’ennesimo provvedimento. Ci saranno nuovi contributi a fondo perduto. Non solo, la chiusura forzata interesserà anche il cinema, il teatro, le palestre, le piscine, sono vietate anche le feste sia al chiuso che all’aperto.

Per le scuole superiori si prevede la didattica a distanza non più al 75% ma al 100 % e le Regioni potranno adottare misure più restrittive. Sarà cancellata la seconda rata Imu che scadeva il prossimo 16 dicembre. Tutto questo fino al 24 novembre prossimo il nuovo decreto entrerà in vigore questa notte. Ammettiamolo non si sa quanto manterrà calma la situazione questo dpcm. Forse non servirà a nulla se le promesse di ‘ristori’ economici, inviati direttamente nei rispettivi conti correnti dei diretti interessati, non verranno mantenuti.

Chiudiamo con un paradosso: in altri Stati, proprio per quanto riguarda l’emergenza Covid-19, la responsabilità ricade sui governanti, come giusto che sia. In Italia, invece, la pecora nera è il popolo. D’altronde è sempre colpa del popolo che le tasse sono alte, anche se comunque delle cartelle esattoriali vengono posticipate il rinvio, nonostante altre dovranno essere soddisfatte entro quest’anno. Come è sempre colpa del popolo dei continui tagli alla sanità; posti in essere, in realtà, da tutti i politici in questi anni. Quindi è naturale, poi, che purtroppo gli animi si inizino a surriscaldare.

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