Tra dibatti in contemporanea e contagi il conto alla rovescia sta ormai per terminare

Come tutti sanno, la scorsa notte si sarebbe dovuto tenere il secondo dibattito per le prossime elezioni americane tra Biden e Trump. Il confronto, inizialmente cancellato, si è tenuto ugualmente in un modo totalmente insolito: tra due città diverse, in onda fra due canali diversi ma allo stesso orario. Costringendo, così, il popolo americano a decidere chi seguire in diretta e chi no. Una soluzione particolare e al tempo stesso interessante, visto che paradossalmente il più visto potrebbe, addirittura, determinare un primo indice di gradimento. Senza dimenticare l’asticella dell’audience che si alza e si abbassa in favore o in sfavore dell’uno o dell’altro, nel caso in cui i telespettatori fanno zapping oppure rimangono incollati nell’intento di seguire un unico candidato.

Ma questa è solamente una soluzione eccezionale. In futuro dibattiti con questa modalità non verranno più organizzati. Invece quello della prossima settimana è stato confermato da tempo. Il verdetto di ieri sera, però, rispetto al primo ‘scontro’ fra i due è andato a favore di Biden. Presentatosi a Miami, è riuscito ad esporre con pacatezza e, aggiungiamo, con tranquillità, le sue idee, i suoi progetti per far ripartire gli Stati Uniti d’America, con qualche stoccata al suo avversario come da copione classico.

Il Presidente Trump, invece, si è presentato a Philadelphia, nello Stato della Pennsylvania, e la moderatrice che lo ha intervistato è apparsa molto agguerrita. Tant’è vero che in alcune occasioni è riuscita a mettere in un angolo lo stesso Presidente. I temi erano sempre quelli che, fino adesso, hanno ormai contraddistinto e contrassegnato un’intera campagna elettorale: le presunte tasse di Trump, la crisi razziale, la crisi sanitaria con polemica legata alle mascherine.

Senza mai dimenticare il continuare a non condannare i cospirazionisti di Qanon e le frange di estrema destra. Ma paradossalmente, fra le righe del quotidiano ‘La Repubblica’, gli americani in generale condannano il modo con cui è stata gestita sia la crisi sanitaria che razziale ma affermano, rispetto a quattro anni prima, che dal punto di vista economico di stare meglio.

In fondo si è sempre saputo che l’economia è un punto a favore del Presidente, come anche la stessa politica estera come la sua ultima vittoria conquistata grazie all’accordo di Abramo. Biden? Per Joe Biden il discorso è completamente differente. Vice del Presidente Barack Obama. Tutte le sue riforme, le sue idee sono improntate, almeno per ciò che ha affermato fino adesso, nel mutare la direzione di alcuni interventi posti in essere durante l’amministrazione del primo Presidente afroamericano della storia degli Stati Uniti.

Fra i due, tra Biden e Trump e come è stato sempre notato è sottolineato, c’è un abisso nei modi e nell’approccio verso i ‘dossier’ più scottanti. Biden è più moderato, forse anche troppo. In alcuni momenti sembra preda di alcuni estremisti di sinistra presenti nello stesso partito democratico. Trump, invece, non è per nulla diplomatico. In alcune occasioni è pur vero che la diplomazia non sempre paga, ma in altre può solo alimentare il fuoco stesso della polemica.

Infatti negli ultimi giorni lo stesso Presidente Trump si è reso protagonista di un’uscita abbastanza infelice che ha fatto infuriare una parte di elettorato. Non un elettorato qualsiasi, ma quello appartenente alla ‘terza età’ e a rischio covid, affermando: possiamo fare a meno di loro. In realtà si riferiva a quelli che sostenevano Biden, con il risultato di aver tutti contro. Precisamente erano i ricchi che attendevano il Presidente inizialmente in Florida per poi andare in Pennsylvania.

Altro punto da analizzare è quello che è stato sfiorato la settimana scorsa. Trump è veramente guarito dal coronavirus? Se è stato colpito perché non indossa la mascherina anche se dice, giustamente, d’incontrare molte persone per la campagna elettorale? Come mai è guarito subito bypassando il periodo della quarantena forzata? Gli hanno somministrato il vaccino? Oppure ha preso vitamine e mangiato cibo sano come sua moglie Melania?

A proposito di contagi: attualmente è stato colpito il figlio quattordicenne della coppia presidenziale, Barron, e anche Kamala Harris si è dovuta fermare causa del covid-19: due suoi due consiglieri sono positivi. Mentre il coronavirus continua la sua inarrestabile corsa ad infettare chiunque continueremo a seguire la vicende della campagna presidenziale. Dandovi appuntamento dopo il 22 ottobre prossimo, per l’ultimo dibattito prima del voto.

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