Il primo confronto è stata una debacle per entrambi

Più che un confronto è stato un vero e proprio scontro. Aspro, duro e senza esclusioni di colpi. D’altronde si sapeva che Biden e Trump non se le sarebbero mandate a dire, ma non nel modo che si è visto questa notte. Il linguaggio istituzionale, inteso come tono di voce, il garbo, la correttezza e la capacità di saper attendere e rispettare il tempo del proprio avversario per parlare, appartiene, purtroppo, ad epoche ormai preistoriche. Sono lontani i tempi dei duelli Kennedy/Nixon, del 1960; figuriamoci quelli leggermente un po’ più recenti di Ronald Reagan, con il Presidente uscente Jimmy Carter e lo sfidante Walter Mondale.

Con quest’ultimo Reagan spiazzò tutti con una battuta che, ancora oggi, è da definire un vero colpo da maestro: “Non intendo fare dell’età un tema della mia campagna elettorale. Non approfitterò della giovane età e dell’inesperienza del mio rivale per ragioni politiche”. Una battuta che lo portò a giocare sulla sua età, dopo che era stato massacrato da tutti per aver sbagliato il primo dibattito dei tre prefissati.

Una frecciata, insomma, che non ha nulla a che vedere con quelle scagliate tra i due contendenti alla Casa Bianca. Credere che il tutto sia il frutto della tensione accumulata è totalmente sbagliato; che di tensione c’era, ovviamente, era logico per un incontro tanto atteso. Parlarsi sopra, attaccarsi reciprocamente, evitare di affrontare di rispondere direttamente alle domande concordate, con i tempi altrettanto concordati, è stato abbastanza imbarazzante.

Persino i commentatori hanno confermato la nostra sensazione, sostenendo addirittura che quella tra Donald Trump e Joe Biden è stato il peggior confronto della storia delle elezioni presidenziali. Un confronto aggressivo fin dal principio, un confronto fondato ed indirizzato sulle reciproche accuse e, purtroppo, dove nessuno dei due è riuscito ha convincere, argomentando le proprie soluzioni in modo esaustivo.

In tutti i sei temi affrontati ‘Sleepy’ Joe ed il Tycoon non hanno mostrato uno straccio di programma da anteporre all’altro, non hanno mostrato un briciolo di convinzione dal primo fino all’ultimo minuto. Il vice di Barack Obama si sfila, inspiegabilmente, sulla questione, spinosa, della scelta del giudice nominato da Trump alla Corte Suprema. Si sfila andando, persino, fuori tema. Si potrebbe dire una gaffe?

Ma nemmeno Trump è da meno. Se sull’economia riesce a dominare, un’economia prima del covid ed in ripresa anche in questo periodo come riconosciuto dall’anchorman della Fox, Chris Wallace, che ha il suo bel daffare nel mantenere l’ordine fra i due, scivola sulla questione delle mascherine e sugli scontri per le strade d’America. Proprio sulle mascherine c’è un siparietto quasi comico nel quale Trump afferma di portarla quando serve, attaccando oltremodo il suo avversario sul fatto che “la indossa anche se gli stai a distanza di duecento metri”. Il Tycoon non è chiaro in che modo vuole arginare l’estrema destra, come nemmeno Biden che nega, ma senza troppa forza, il fatto di essere nelle mani della sinistra radicale, sempre a detta del Presidente.

Anche sulla questione ‘green’ i due si perdono. Trump parla di cosa ha fatto, dimenticandosi di cosa farà per i prossimi quattro anni e Biden, da par suo, non appare chiaro in quello che in realtà avrebbe voglia di fare; s’intestardisce parlando del problema dell’Amazzonia, garantendo che darebbe 20 miliardi di dollari per non distruggerla. Lo scontro si acuisce anche sulle tasse che avrebbe pagato lo stesso Trump negli ultimi dieci anni: solamente 750 dollari annui.

Sull’economia, come detto, invece è il Presidente ad avere la meglio, anche per la ripresa della stessa, come ricordato dal mediatore e come lo stesso anchorman della Fox ammette che, prima del covid l’economia americana era davvero molto forte. Biden esponendo il suo piano futuro afferma l’utilizzo di nuove tasse per i soli ricchi e per le grandi aziende, con la promessa di aprire 10.000 di posti di lavoro.

Ma quali sono queste frasi che si sono scambiati i due? Iniziamo con un: ‘Tutti sanno che un bugiardo ed un clown’ Biden a Trump; ‘Sei una marionetta in mano alla sinistra radicale’ Trump; ‘Difficile anche dire una sola parola con questo clown’ Biden; ‘Non c’è niente d’intelligente in te, Joe’. Infine: ‘Tuo figlio ha preso 3,5 milioni di dollari da Mosca’ sempre Trump

La realtà è che entrambi, come impressione, non si siano preparati a dovere per questo incontro/scontro. Se Trump andava a braccio, come ha sempre fatto in questi quattro anni, Biden ha cercato, da par suo, di guardare di fronte alla telecamera senza farsi scomporre dagli attacchi del rivale. Quando avrebbe avuto l’occasione di affondare il colpo, non si sa per quale motivo, non ha saputo sfruttare le occasioni che si presentavano.

Il suo tentativo era quello di mantenere la calma senza però convincere. Forse se Trump è troppo aggressivo, Biden è troppo compassato, troppo morbido anche quando deve mostrare durezza e determinazione. Per uno motivo e per un altro entrambi non hanno convinto e nessuno dei due, al momento, merita di rivarcare, nel caso di Trump, e di varcare, nel caso di Biden, la soglia della Casa Bianca. Il prossimo dibattito il 15 ottobre.

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