Quella sigla italiana che non sfigurò con quella originale

L’ultima volta che ci siamo occupati della serie televisiva Hazzard è stato l’8 marzo scorso. Ci eravamo fermati nel momento migliore del nostro racconto. Infatti, quasi due mesi fa, durante il primo appuntamento ci siamo soffermati, giustamente, sull’origine della serie tv, mentre la settimana successiva su un componente del cast in modo veloce e non proprio in maniera approfondita, è naturale che con il terzo appuntamento nella Contea di Hazzard ci addentriamo in ‘praterie’ più particolari le quali ci permettono di analizzare, ulteriormente, un altro elemento caratterizzante lo show televisivo giunto da noi a partire dal 1981 in poi, riprendendo un tema già trattato nel primo articolo di questa serie di appuntamenti.

Proprio in quel particolare periodo di tempo i cugini Bo e Luke vennero presentati al pubblico italiano, esattamente sul canale 5 e non proprio con il motivo musicale originale, relativo a quello di apertura; relativo ai cosiddetti crediti di apertura e totalmente differente rispetto a quello originale, ma ugualmente consono alle ambientazioni dello Stato della Georgia.

C’è solo una grandissima differenza tra la sigla, diciamo così, ideata, suonata ed intonata dal leggendario Waylon Jennings e quella tutta italiana. Una differenza di due generi uniti all’unico elemento in comune: il pop. In quella americana si parla di pop-folk, in quella nostrana country-pop.

Nella prima le atmosfere musicali sono propriamente legate alle radici dei luoghi in cui si svolgono gli episodi; nella seconda, invece, è più una riproposizione a nostro modo, ma molto fedele, del country in generale. Su questa seconda soundtrack di apertura, una volta che i vari episodi avevano il loro passaggio televisivo, ha riscosso non un discreto ma un notevole successo, tant’è che in quegli anni la stessa canzone: ‘La ballata di Bo e Luke’ divenne un ulteriore marchio di fabbrica del telefilm.

Ma chi intonava quell’iconica canzone che tutti quanti, di quella generazione, ricordano quasi con affetto? A comporre il sound tipicamente country fu il musicista Augusto Martelli, collaboratore, tra l’altro, di gente come Johnny Dorelli, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Jovanotti, Heather Parisi, Enrico Ruggieri, Giuni Russo, Carlos Santana, Amii Stewart, Ornella Vanoni, Iva Zanicchi e Zucchero.

E per i versi? Chi spettava l’arduo compito di non far rimpiangere la soundtrack originale? Era sempre Augusto Martelli, il quale si fece accompagnare, con la chitarra, da Giorgio Cocilovo. Entrambi i singoli, dunque, rappresentarono un grandissimo successo per i loro autori, tant’è che nel corso degli anni, forse un po’ in più per lo stesso Waylon Jennings, sono state prodotte diverse cover da parte degli artisti più disparati.

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