Il titolo del suo film è ‘C’è ancora domani’ selezionato nel Concorso progressive Cinema.

Si è aperta ufficialmente ieri la diciottesima edizione della festa del cinema di Roma con un film prettamente italiano, dal sapore tragicomico.

Il cast di C’è ancora domani è formato, oltre che dalla sessa Cortellesi, da Valerio Mastandrea, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli, Vinicio Marchioni, Francesco Centorame, Paola Tiziana Cruciani, Yonv Joseph, Alessia Barela, Federico Tocci, Priscilla Micol Marino, Mariachiara Orti, Silvia Salvatori, Mattia Baldo, Gianmarco Filippini e Lele Vannoli. Il film uscirà nelle sale italiane il 26 ottobre.

Una storia scritta insieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti e ambientata nella Roma popolare della seconda metà degli anni ’40, in bianco e nero (per ricordare l’epica storica) . Un esordio calzante e diretto con lo sguardo su temi importanti: i diritti delle donne, la società patriarcale italiana del dopoguerra, il diverso trattamento economico tra uomini e donne, la rassegnazione e l’abitudine al sopruso casalingo.

Durante la conferenza stampa, che si è tenuta ieri, Paola Cortellesi ha sottolineato la scelta di cambiare l’immagine delle violenze domestiche, Ivano e Delia ballano e le percosse diventano quasi passi di danza. “Non mi piaceva mostrare l’esito delle violenze, tipo ‘vediamo quanto je fa male’ – spiega la regista – mi piaceva raccontarlo come un rituale, il modo in cui lei si racconta. La realtà c’è, ma nella sua testa va anche via perchè lei ricomincia la sua giornata come niente fosse. Come niente fosse – ribadisce – è la cosa più violenta che si può mettere in scena”.

Nei temi trattati, ha spiegato ancora Paola Cortellesi, “non c’è nulla di casuale. Io e Giulia Calenda, abbiamo sbobinato molti atti processuali dei femminicidi e notato che la dinamica è sempre la stessa: svilire una persona e poi isolarla. Oggi accade questo – aggiunge – ma accadeva quotidianamente anche allora, magari senza esiti cosi’ tragici. I passi avanti su questo punto sono stati fatti, ci sono le leggi, ma il problema è ancora serio.

Cose che ci sembrano cosi’ lontane hanno invece fortissime radici nella vita di molte donne e nella percezione che molte hanno di sè”, spiega. In quanto al tema del ‘salary gap’, della differenza di trattamento economico sul lavoro per uomini e donne, la Cortellesi racconta una vicenda personale: “Qualche anno fa ho sentito commenti sul mio contratto: ‘ottimo, per essere una donnà. è un dato di fatto – aggiunge – nel mio mestiere ho avuto grandi opportunità, ma chi ne ha meno, a parità di competenze, non riceve lo stesso trattamento.

Su questo tema – conclude – con Furio (Andreotti, ndr) e Giulia abbiamo scritto anni fa ‘Scusate se esisto”. “Volete sapere se dopo questo film continuerò a fare la regista? La risposta è: si’. Amo recitare ma questa per me rappresenta una crescita bellissima. Il regista è un ruolo che prevede molte cose in più a cui badare, ti permette di avere una visione più ampia della storia del film”. Paola Cortellesi, al suo debutto dietro la macchina da presa con ‘C’è ancora domani’, film che stasera apre la 18esima edizione della Festa del cinema di Roma, confessa di aver scoperto un ‘mondo meraviglioso’, quello del regista.

“Correvo come una pazza dal set al monitor”, racconta divertita durante l’incontro con la stampa. Per riuscire a lavorare bene, però, ha applicato un metodo che non sempre si può realizzare su un set: “Ho messo sul piano della preparazione tre settimane di prove che abbiamo fatto, cosa che spesso purtroppo non si può fare quando hai poco tempo per girare un film – spiega – è servito a me per la direzione dei miei attori, ma anche a loro per tirar fuori i dubbi e darmi suggerimenti preziosi che hanno migliorato le scene. Tutte le modifiche che di solito avvengono sul set – aggiunge – sono avvenute prima e sono state messe a copione”. 

FOTO DI SERENA LAMOLINARA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *