Continua il racconto della genesi del particolare eroe ideato dallo sfortunato Elzie Crisler Segar

La scorsa settimana avevamo iniziato con un semplice: alle volte anche gli autori realizzano personaggi su sé stessi. Affermando, anche, che non era rara questa situazione. In realtà, in questo caso, ci siamo sbagliati. Il personaggio principale che lo sfortunato Elzie Crisler Segar ideò non era su sé stesso, ma era comunque il protagonista della serie di fumetti intitolata ‘Il piccolo Teatro’, ovvero ‘The Timble Theatre’.

Una serie di appuntamenti settimanali e anche domenicali, come ricordato precedentemente, inaugurata nel dicembre del 1919. Un anno prima che l’autore si sposasse felicemente. Il nome del protagonista era Castol Oryl e intorno a sé aveva un comprimario abbastanza particolare.

Ma Castor Oryl era conosciuto in Italia con il nome di Dante Bertolio ed era, precisamente, il fratello della moglie del personaggio secondario il quale, in poco tempo, gli rubò letteralmente la scena. Si, diciamo che non capita solamente agli attori in carne ed ossa. Sacer, a Castol, lo immaginò basso di statura, donandogli un bel po’ di ambizione e conferendogli, persino, un carattere autoritario e cinico, condendo il tutto con altre caratteristiche, sempre negative, come l’essere supponente e presuntuoso.

Infatti, in una delle prime avventure, lo stesso Oryl, manifestò l’intenzione di partire per l’Africa e per realizzare questo viaggio aveva bisogno dell’aiuto di un marinaio. Un tipo abbastanza mingherlino, guercio da un occhio e con la favella abbastanza insolita. Non sembrava neanche tanto forzuto. Insomma, non sembrava neanche un vero eroe che potesse attirare grandi e piccini o che comunque potesse instillare la convinzione di essere invincibile.

Di questo particolare personaggio, l’esordio avvenne esattamente il 17 gennaio del 1929, ma solo nel 1935 giungerà da noi, in Italia, dopo che la nuova creatura di Segar aveva già conquistato non solo gli Stati Uniti d’America ma anche mezzo mondo. La peculiarità di quello che inizialmente doveva essere solamente un comprimario non era quello di partecipare o fare delle zuffe, tipico dei marinai, ma era nel mondo in cui le risolveva. Una sorta di attaccabrighe il quale veniva provocato, più che un vero provocatore. Il più delle volte si ritrovava a difendere sua moglie da un bullo che era il quadruplo di lui.

Segar s’inventò un dettaglio originale per renderlo invincibile agli occhi dei suoi nemici: essendo gracilino, gli bastava mangiare una scatola di spinaci per diventare più forzuto del suo avversario. Avete capito di chi stiamo parlando: di Braccio di Ferro. Nella versione originale il nome era Popeye e nel giro di pochi anni il titolo ‘Piccolo Teatro’ venne addirittura sostituito proprio dal nome di questo personaggio promosso come principale di tutte le storie che verranno realizzate fino a quel momento in poi. Ma non basta, il resto ve lo diciamo la settimana prossima.

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