Terzo capitolo della saga ‘Creed’, con una trama che si discosta da quanto visto fino adesso

Il prossimo 2 marzo non prendete impegni, semmai siete appassionati di film sportivi e, allo stesso tempo, motivazionali recatevi con i biglietti a bordo ring, scusate volevamo dire andate al cinema con i biglietti a bordo schermo. Si, proprio così. In quella data uscirà il terzo capitolo di una delle saghe più convincenti degli ultimi tempi. Un terzo episodio che rappresenta il proseguo dello spin-off del leggendario Rocky Balboa, senza la presenza del mentore più illustre e quindi originale. Stiamo parlando di ‘Creed III’.

Diretto dallo stesso Micheal B. Jordan e contraddistinto dall’assenza, pesante, di Sylvester Stallone il terzo film di Creed è un viaggio nel passato dello stesso protagonista. Un passato raccontato ma non approfondito abbastanza nel primo ed entusiasmante capitolo. Chi ha seguito questa saga fin dall’inizio, si ricorda molto bene come inizia: un’adolescenza burrascosa.

Ma dagli eventi narrati in Creed II, dove Adonis riesce a ‘vendicare’ suo padre sul ring, Apollo Creed, sono trascorsi appena cinque anni. In tutto questo tempo, Adonis, si sente un uomo completo: si è tolto l’ombra di suo padre, ha realizzato sé stesso diventando campione del mondo e anche in ambito familiare si sente un uomo appagato: ormai ha una famiglia.

Un bel giorno si presenta, direttamente dal passato, una sua vecchia conoscenza. Una persona che un tempo era, da quello che sembrava, essere un suo amico. Il suo nome è Anderson Dame, il cui volto è prestato dall’attore Jonathan Majors. Anche lui pugile e che riemerge dopo aver scontato una lunga condanna in prigione ed è tutto intento a dimostrare che anche lui vale nel molto della boxe. Fra i due si innescherà molto di più che un semplice incontro di pugilato, molto di più di una semplice rissa ma un confronto davvero pericoloso.

In base ad una prima impressione, tenendo conto della trama, sarebbe stato molto interessante vedere, in questo tipo di storia che si discosta, a quanto pare, da quello che è stata fino adesso lo stile della saga, come si sarebbe stato sfruttato il personaggio di Rocky Balboa. L’iconica ‘creatura’ di Sly non appare a causa di alcuni problemi tra lo stesso attore italoamericano e il produttore, Irwin Winkler, accusato, sempre da Stallone, di ottenere troppo dai personaggi da lui creati e senza permettergli di guadagnare qualche soldo, per così dire.

Nel cast troviamo sempre Tessa Thompson, nel ruolo della moglie di Creed Bianca Taylor, e Phylicia Rashad, nella parte della madre naturale del campione, Mary Anne Creed. Da noi, come detto, il film uscirà il prossimo 2 marzo, mentre negli Stati Uniti il giorno successivo. Qui sotto i trailers:

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