Questo articolo è inerente alla rubrica ‘Special Christmas’ ma potrebbe essere tranquillamente annoverato in ‘Forever 80s’. Eppure, l’argomento di cui vi parleremo oggi ha radici ben più lontane. Le origini risalgono giusto a più di cinquanta anni fa. Semmai fosse una favola, potremmo anche usare l’iconico incipit: era il periodo di Natale dell’anno 1971, quando una band britannica, conosciuta come The new Seekers, incise e pubblicò una canzone destinata a diventare famosa proprio nel periodo di dicembre.

Venne scelta, quasi nell’immediato, per una campagna pubblicitaria, dello stesso anno, di una nota bevanda, la Coca Cola. Partendo dal presupposto che, quasi sicuramente, il titolo di questa particolare hit natalizia non vi dirà nulla. Nell’ascoltarla, però, qualcosa vi potrebbe tornare in mente. Considerazione valida però per coloro nati tra gli anni ’70 ed ’80 e sicuramente anche prima.

Prima, però, di addentrarci nella storia di questo legame, indissolubile, tra questa canzone e lo spot bisogna fare una piccola riflessione che ci porta un po’ avanti nel discorso, per poi riprendere quello che stavamo dicendo con l’introduzione di questo articolo.

Da che mondo è mondo le pubblicità non sono mai ben viste. È vero: attraverso questi brevissimi filmati commerciali vengono sponsorizzati ogni tipo di prodotti e alle volte, interrompendo bruscamente i programmi in corso e magari sul più bello, partiva anche il ‘bestemmione’ incorporato. Il motivo era semplice: si temeva che la serie di spot a cui eravamo costretti a vedere fosse infinita. Di sicuro, però, c’è sempre un’eccezione a quella che sembra, ancora oggi, una regola scritta o comunque imposta.

Ma nel decennio del 1980, in prossimità del mese di dicembre, c’era uno spot televisivo di una nota bevanda che, non solo la reclamizzava come si diceva un tempo, ma sembrava dirti semplicemente che il Natale era alle porte. Chi in quegli anni era piccolo o comunque adolescente se la ricorda molto bene e ci è anche cresciuto con quello spot.

Ecco quello che stiamo cercando di dirvi è questo: una volta che avveniva il passaggio televisivo di quella pubblicità, quasi sicuramente, la bestemmia per il programma interrotto non partiva. Anzi, magari, si attendeva proprio la sequenza dei vari spot per vederla e rivederla all’infinito. Proprio come oggi, grazie alla tecnologia.

Forse però le nuove generazioni non sanno che quello spot in particolare, un breve frammento video, ma tanto carico di speranza, era in realtà appunto una vecchia campagna pubblicitaria americana, quella che prese il via, come ricordato in precedenza, nell’anno 1971.

Spot pubblicitario che aveva proprio, come colonna sonora, il brano inciso dai The New Seeker, dal titolo ‘I’d like to teach to world to sing’. Per l’occasione il titolo stesso venne modificato in: I’d like to buy the world a coke. Di questo spot furono realizzati diverse versioni, nel senso che ogni anno lo spot veniva aggiornato fino ad arrivare alla stagione: 1977-78.

Fu proprio quest’ultima versione che giunse da noi cinque anni più tardi: nel Natale del 1983. Con un montaggio più breve rispetto all’originale e per italianizzarla due autori inventarono in poco tempo un testo che entrò, nell’immediato, nel cuore di molti.

Il testo, la melodia, le immagini di quei giovani ragazzi seduti su quella collinetta a cantare insieme. Aveva un unico messaggio, sia implicito ed esplicito: quello della vera integrazione fra i popoli. Il titolo della brevissima canzone? ‘Vorrei cantare insieme a voi’. Mentre nella versione originale il titolo dello spot era ‘Christmas Hilltop’ del 1977.

Originariamente la canzone ‘I’d like to theach to world to sing’ uscì come jingle radiofonico, il 12 febbraio del 1971. La stessa Coca cola, notando l’enorme apprezzato degli americani per quel brano, decise di produrre uno spot televisivo per la propria campagna pubblicitaria.

Il primo spot della serie, come detto uscì, nel 1971 ed era in stile figlio dei fiori ed era intitolato semplicemente ‘Hilltop’. Ma è proprio nel 1977 che si rinforza ancor di più il legame tra la bevanda e il Natale, con la versione postata sopra. una volta intuite le potenzialità dello stesso spot incominciò a prendere piede un’idea.

Harvey Gabor, direttore artistico dell’agenzia pubblicitaria McCann-Eriksson, propose all’azienda di girare lo spot da ogni parte del mondo. La stessa McCann-Gabor piacque così tanto che pagò 100mila dollari per realizzare lo spot sulle colline di Dover, in Inghilterra. Purtroppo, tre giorni consecutivi di pioggia non solo bloccarono le riprese, ma costrinsero a spostare la location in Italia. Esattamente su una collina vicino Roma.

Anche qui sembra che le cose non andarono bene, nonostante i cinquecento ragazzi ingaggiati attraverso le varie ambasciate. La Coca cola non si arrese e pagò altri 150mila dollari affidando le riprese alla ‘Roma Film’, la quale ebbe più fortuna realizzando proprio l’ultima versione postata sopra.

Il vero successo di questo spot natalizio è che il prodotto commercializzato, in realtà, non appare. I ragazzi hanno in mano una candela e cantano in coro in segno, come detto prima, di fratellanza, di rispetto per il prossimo. Dimostrando che si può cantare con chiunque.

Quando lo spot, poi, arrivò da noi, nel 1983, si doveva trovare un testo che attirasse l’attenzione del pubblico. Cristiano Minellono, l’autore, non immaginò mai che quelle parole e frasi così semplici, che ideò praticamente sul momento, potessero rimanere ancora oggi nella memoria di tutti noi.

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