Ogni tematica lasciata in sospeso verrà riaperta e approfondita.

La scorsa domenica abbiamo riaperto nuovamente la rubrica interamente dedicata agli Stati Uniti d’America: ‘Usa’. L’occasione è stata abbastanza ghiotta, i cinquantanove anni dallo storico discorso di Martin Luther King e la sua eredità morale che molti, ancora, faticano a sostenere quando si tratta di combattere i pregiudizi. Ci siamo poi soffermati, quasi doverosamente, in un breve excursus storico sull’origine dell’altrettanto storica canzone, di genere folk, ‘We shall overcome’. Un rapido sguardo, insomma, alla storia americana. È tutto qui?

Certo che no. La rubrica ‘Usa’ alza il tiro, occupandosi della nazione americana a trecentosessanta gradi, senza mai tirarsi indietro su eventuali giudizi scomodi o comunque abbastanza diretti. Non che in precedenza non sia abbia mai avuto il coraggio di raccontare gli Stati Uniti d’America in un certo modo, solo che in merito ai tanti argomenti aperti non c’è mai stata, nella sua essenza, una vera e propria continuità. Un problema attinente soprattutto all’intero FreeTopix Magazine.

Dalle questioni interne come il problema delle armi, il peccato originale del razzismo, le grandi contraddizioni della società americana, fino ad arrivare alle grandi sfide politiche interne: si pensi alle elezioni di midterm, che si rinnoveranno il prossimo 8 novembre, e le presidenziali che si terranno fra due anni.

Rilevanti sono anche le sfide esterne ai confini a stelle e strisce. La voglia d’imperialismo della Cina, la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e il riavvicinamento con l’Unione Europea è di fatto uno scopo che si è rinnovato grazie all’elezione di Joe Biden. Tutte sfide alle quali la potenza americana non può e non deve sottrarsi.

Intorno al periodo di Natale ci eravamo soffermati nel raccontare una pagina storica degli Stati Uniti, più relativa alle origini, non tanto della nazione, quanto di alcune figure che hanno sempre contraddistinto la storia. Figure affascinanti che hanno fatto anche la fortuna del grande schermo. Si pensi, dunque, al periodo del Far West, la cui analisi sarà ben presto ripresa, riassumendo tutto quello che si è detto fino adesso.

Anche un altro interessante appuntamento era quello relativo alle cosiddette ‘Strade senza nome’, titolo ripreso da una famosissima canzone degli U2 del 1987. Rubrica in cui si scopriva o riscopriva le strade più famose e non che attraversano i 50 Stati. Tutto questo riprenderà non dalla prossima settimana, ma già da oggi; con una sortita proprio nel mondo del cinema. Quello stesso cinema che ha sempre esaltato le gesta dei cowboy attraverso opere cinematografiche di spessore e rimaste nell’immaginario collettivo.

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