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Da dove iniziare? Sicuramente dagli auguri da estendere ad una leggenda vivente del cinema e, nonostante tutto, non sembra vero che oggi spegne 80 candeline. Chissà se veramente la torta se la fatta preparare? Chissà come festeggerà le sue 80 primavere o sarebbe meglio dire ottantesima estate Harrison Ford? Nato il 13 luglio del 1942 a Chicago nello Stato dell’Illinois.

Si, siamo partiti dalla fine. D’altronde non è mai semplice trovare l’inizio perfetto quando ci troviamo a celebrare personaggi di questo calibro. Attori, miti e leggende che hanno accompagnato generazioni di appassionati di cinema. Harrison Ford è proprio uno di questi ed è uno dei pochi capace, per non dire anche di avere l’onore, di entrare a far parte di questo club ristretto ma di nomi importanti. Nomi che entrano nella memoria collettiva per non uscirne mai più.

Nomi che si tramandano in generazione in generazione per il semplice motivo di non aver interpretato sul grande schermo personaggi immaginari entrati nel mito, ma essere, incarnarsi negli stessi. Ed Harrison Ford nella sua lunghissima carriera, iniziata nei lontani anni ’60, quanti ruoli ha ricoperto. Tanti, tantissimi e portare il conto non è per nulla facile.

Dal contrabbandiere spaziale Han Solo, al Dottor Richard Kimble; dall’archeologo più famoso dello schermo al cacciatore di androidi. Dal Presidente degli Stati Uniti al poliziotto irlandese che a sua insaputa ospita in casa sua un terrorista dell’Ira; Dall’avvocato cinico che riscopre i valori della vita al procuratore distrettuale che scopre che il colpevole di un omicidio è sua moglie.

E ancora, dall’analista della Cia Jack Ryan al marito che fa di tutto per salvare sua moglie rapita in un paese straniero; dal vecchio cowboy che si trova a fronteggiare un’atipica invasione aliena allo scopritore del primo giocatore di baseball afroamericano della storia americana. Tutto questo ed altro è stato Harrison Ford sullo schermo.

Nato, come già detto, a Chicago il 13 luglio del 1942 da una famiglia per metà di religione ebrea, da parte di madre, e per metà di religione cristiana, da parte di padre. Dorothy Nidelman e John William ‘Christopher’ Ford. Questi i nomi dei suoi genitori. Il padre di Harrison fu a suo tempo attore, quindi si può dire che il futuro ‘Indiana Jones’ è stato figlio d’arte. In merito alla sua educazione religiosa, lo stesso Harrison, la definì ‘democratica’, visto che si sentì libero di frequentare sia le sinagoghe che le chiese.

Prima di essere quello che per noi è poi è diventato, Harrison frequentò, diplomandosi, la Maine Township High School della piccola cittadina dell’Illinois, Park Ridge. A seguire se ne andò nello Stato del Winscosin al Ripon College. I problemi per lui, con le istituzioni universitarie lo raggiunsero nell’ultimo anno accademico. Dopo essere stato bocciato in filosofia venne addirittura espulso dalla scuola a soli tre giorni dal diploma.

Invano furono i suoi tentativi di farsi aiutare, persino il professore con il quale andava d’accordo si rifiutò di aiutarlo. Anni dopo, quando ormai divenne una stella mondiale del grande schermo le stesse istituzioni universitarie cercarono di avvicinarlo per ricucire lo strappo, ma inutilmente. Al di là di come finì quella sua esperienza personale, Harrison Ford in quel periodo accademico fece parte di una band musicale suonando uno strumento artigianale, diventando membro anche di una confraternita dello stesso college e rimase affascinato, in ritardo, dalla recitazione.

Talmente in ritardo rispetto a tutti gli altri che nel 1963 esordì, addirittura, sul grande schermo come comparsa ne ‘La grande fuga’ al fianco di pezzi pregiati del cinema. In quell’occasione interpretò un giovane nazista nelle scene sul treno. Aveva appena ventuno anni.

L’anno successivo sposò la ragazza che frequentava al college, trasferendosi in California. In quel periodo gravitò intorno al mondo del cinema lavorando, prima, per la Columbia Pictures nel programma di ricerca di nuovi talenti. Non solo, prese parte anche a tre film interpretando ruoli minori. A seguire passò alla Universal Studios e anche qui prese parte a film per la tv sempre in ruoli minori.

Nel 1967 una piccola svolta. Venne contattato per un film western e per la prima volta gli venne accreditata la partecipazione sia nei titoli iniziali che finali. Eppure, il suo nome venne leggermente modificato. Accanto al nome Harrison venne aggiunta una J. Il motivo è abbastanza semplice da comprendere. Dieci anni prima, nel 1957, era venuto a mancare sotto la collina di Hollywood un attore che si chiamava, guarda caso, proprio Harrison Ford.

Nello stesso periodo, notando che purtroppo la paga non era soddisfacente, fu costretto, per mantenere la famiglia, ad arrangiarsi con altri lavori. Si improvvisò addirittura cameraman durante i concerti, imparando da autodidatta il lavoro di carpentiere. Lo svolgerà in attesa di quella della grande occasione, che non tarderà ad arrivare nel decennio successivo, dove inizierà a farsi conoscere con un ruolo in particolare in un film altrettanto particolare.

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