Era il 27 giugno del 2016. L’anno degli Europei di calcio in Francia, l’Annus orribili per i molti decessi che interessarono il mondo dello spettacolo. Anche quella sera fu così. Mentre tutta l’Italia era impegnata a seguire gli azzurri di Antonio Conte, che si giocavano il passaggio ai quarti di finale contro la Spagna, contemporaneamente se ne andava un mito della nostra generazione; per non dire un mito non solo italiano, ma anche internazionale.

La notizia venne fatta circolare in serata, dopo il match, con i rispettivi notiziari delle 20.00. Quel giorno ci lasciò il ‘Gigante Buono’ Bud Spencer, all’anagrafe Carlo Pedersoli, e i ricordi di ognuno di noi sono riaffiorati nelle molte risse, da cartone animato, in cui, Bud, trionfava sempre contro i bulli o comunque i prepotenti di turno. Paradossalmente, sempre quel giorno, il suo amico e collega storico, Terence Hill, si trovava proprio in Spagna per girare un film tutto suo.

Esattamente, Terence venne reso edotto della triste notizia nello stesso identico punto dove, quasi cinquanta anni prima, i due si erano incontrati per la prima volta. Tutto mentre i nostri ragazzi trionfavano contro gli spagnoli.

Nato a Napoli, il 31 ottobre del 1929, nel quartiere di Santa Lucia, vicino a Piazza Plebiscito, Bud Spencer, nella sua lunga vita, è stato tante cose; per non dire che ha fatto tantissime cose. Non solo per mantenersi, ma anche per capire chi fosse. Come, per esempio, quando se ne andò per un anno in Sudamerica a lavorare in una biblioteca.

Soprattutto, però, prima di essere per tutti quanti Bud Spencer, Carlo Pedersoli fu sé stesso come campione di nuoto e in ben due occasioni. Contemporaneamente studiava giurisprudenza e frequentava, di tanto in tanto, gli studi di Cinecittà ampliando le sue conoscenze. Una su tutte fu quella che le cambiò la sua vita. Non solo in ambito sentimentale, ma anche in ambito professionale. La figlia del produttore Giuseppe Amato.

Eppure, lui di fare l’attore non ci pensava neanche. Forse non tanto perché non ci credeva. Forse perché aveva altro in testa. Nonostante ciò, galeotta fu una cambiale che doveva essere pagata e per levarsi questo debito decise di partecipare al film ‘Dio Perdona, io no’. In quell’occasione cambiò nome e conobbe il partner professionale, Mario Girotti: Terence Hill.

Da quel momento il successo è stato inarrestabile. Mai una battuta d’arresto, mai un film sbagliato. Il suo cinema, perché così indirettamente bisogna dire, piaceva di più al cosiddetto popolo o peggio ancora popolino. Mentre i critici non riuscivano ad intuire le potenzialità di quel tipo pellicole comiche. Film in cui la violenza stessa veniva sbeffeggiata, mostrata con eccessiva caricatura da far ridere sia i più grandi e soprattutto i più piccoli.

Indimenticabili sono i film che fece in solitaria in cui doveva difendere un bambino alieno, come sono indimenticabili i due film di Trinità e tutta la serie di pellicole con Terence Hill. Da non dimenticare anche i cosiddetti film sportivi: Lo chiamavano Bulldozer e Bomber, quest’ultimo proprio quest’anno compirà 40 anni.

Dal 1973 al 1980, Bud Spencer, sarà l’assoluto protagonista di quattro film in cui interpreta un Commissario di Pubblica Sicurezza Rizzo, meglio conosciuto con il soprannome di Piedone. Quattro film, intitolati con il soprannome del protagonista, che non verranno solamente girati a Napoli, ma anche a Hong Kong, in Africa e in Egitto. In due di quei set cinematografici si rese protagonista di un salvataggio di alcuni stuntman, a Hong Kong, e si rifiutò, con tutta la troupe, di entrare a mangiare in un ristorante dove non avevano intenzione di servire il piccolo protagonista di ‘Piedone l’Africano’.

Ci doveva essere un quinto episodio della saga, ma la trama confluì in un altro progetto cinematografico con Terence Hill. Il titolo? ‘Non c’è due senza quattro’ del 1984. Questo film fu l’ultimo vero grande successo della coppia, che non girò più film dopo ‘Miami Supercops’ del 1986. In quel lungometraggio, molto probabilmente, i due attori un po’ avanti negli anni cercavano qualcosa di diverso ma al pubblico, in quel momento, non capì.

Due anni più tardi, Bud Spencer, prese parte a ‘Big Man’, serie televisiva incompiuta, per la regia di Steno e tre anni più tardi tornò nuovamente al successo con la serie internazionale ‘Detective Extralarge’ in coppia con Philip Micheal Thomas, reduce dall’altrettanto successo mondiale, con Don Johnson, ‘Miami Vice’, nella prima stagione. Nella seconda venne affiancato da Micheal Winslow, storico protagonista della serie cinematografica demenziale ‘Scuola di Polizia’.

Si potrebbe continuare all’infinito nel parlare di Bud Spencer. Un articolo, ovviamente, non può non bastare. È difficile condensare tutto ciò che ha fatto nella sua vita, tutto ciò che ha rappresentato per tutti noi. Negli ultimi anni sono stati pubblicati vari libri su di lui, compreso quello scritto da sua figlia la quale abbiamo avuto il piacere di intervistare qualche tempo fa.

A sei anni esatti di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta all’età di 86, c’è il rammarico per non vederlo ricordare, per non dire celebrare, come si deve. In Germania è un mito, per non dire una leggenda, qui da noi non viene neanche quasi considerato.

Ciò non cambia il fatto che ogni qualvolta i suoi film hanno un passaggio televisivo i suoi fans, e non solo, li rivedono con piacere e con molto affetto. Segno inequivocabile della sua grandezza insita nella sua umiltà. Durante la sua carriera non si è mai reso protagonista di uno scandalo, non ha mai pronunciato qualche parola fuori posto verso qualcuno o essersi mostrato in qualche eccesso di protagonismo. Insomma, un gigante anche e al di fuori del set cinematografico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *