Il prossimo ottobre fiondatevi nelle librerie. Ieri sera, all’auditorium del Salone del Libro di Torino, è stato annunciato l’uscita di un nuovo libro. Particolare, coraggioso e forse inaspettato, soprattutto per l’argomento trattato. Che Michele Rech non è mai banale, ormai, da dieci anni a questa parte è un dato di fatto. Ma dal percorrere le vie periferiche delle città italiane, con il loro carico di problematiche, fino ad arrivare in Iraq per un tema altrettanto spinoso quanto internazionale: quello degli Ezidi, una popolazione che vive in una regione dell’Iraq chiamata Shengal.

Più che un libro, a dire il vero, si tratta di un fumetto, ovviamente, del già citato con il suo vero nome di battesimo: Zerocalcare. Negli ultimi dieci anni, il famoso fumettista è diventato un’istituzione. Difficile non attendere i suoi lavori, difficile non sbirciare fra le pagine delle sue tavole che compongono le sue opere. Dopo ‘Strappare lungo i bordi’, Zerocalcare, si è presentato al Salone del libro di Torino per presentare il suo nuovo lavoro in anteprima. Un’opera non ancora terminata ma che si prospetta essere una delle più attese del prossimo autunno nel mercato editoriale.

Il titolo è ‘No sleep till Shengal’. L’incontro – presentazione è stato, in verità, quasi uno show del disegnatore. Con il suo modo di parlare, quasi tra l’adolescenziale e lo studente universitario con un proprio linguaggio, con un proprio dizionario ben definito, ha permesso il pubblico di addentrarsi nella nuova avventura, non solo sulle tavole, ma anche quella che Zerocalcare ha vissuto prima di iniziare a sviluppare la storia.

Per documentarsi in un certo modo ha effettuato un viaggio in Iraq, scoprendo la popolazione degli Ezidi che desidererebbe di essere indipendente. Per non entrare troppo nelle questioni politiche, non tanto perché non se ne può parlare ma perché tenderebbero a dividere, la tematica viene affrontata con una notevole leggerezza, senza mai oltrepassare le righe. Senza mai essere offensivo o comunque inappropriato durante tutta la presentazione.

Durante la discussione vengono, addirittura, mostrate, attraverso le slides che passano in rassegna sul monitor sopra al disegnatore, le tavole da lui realizzate. In verità solamente una è da definirsi pronta, le altre sono tutte delle bozze. Il pubblico presente in sala ascolta interessato, attento e ride alle sue battute.  

Viene anche spiegato come lavora, sempre in modo ironico, e come nascono le sue tavole, come nasce il testo. Non tutto viene realizzato nello stesso modo. Se i disegni prendono forma quasi subito sulla carta immacolata i testi, invece, hanno bisogno più tempo per essere formulati e diventare definitivi. All’inizio bastano degli appunti, composti da una parola o da una semplice frase, scritta sulla vignetta, che lo aiuti a ricordarsi del concetto o del messaggio che vuole dire in quel punto preciso della sua opera.

“Siccome era ed è ancora una situazione particolarmente grave, nel senso che da un momento all’altro quell’autonomia rischia di essere spazzata via da queste forze che non la vogliono, il mio nuovo libro serve ad accendere un po’ i riflettori su quella esperienza specifica”. Questa, in sostanza la vera motivazione che ha spinto il disegnatore la sua vera opera. Certo, in Iraq si è recato l’anno scorso, quanto la guerra in Ucraina era solamente un’ipotesi neanche presa in considerazione dagli osservatori internazionali.

Il punto, però, è che viene pubblicato nel momento adatto a non permettere, come capita spesso, che quando un fatto eclatante fa notizia, di colpo, oscura tutti gli altri fatti di cui non si dovrebbe mai lasciar cadere l’attenzione. In sostanza pare una sorta di monito, un messaggio come per dire: è vero l’Ucraina è una guerra vicina a noi, senza però mai dimenticarci di quelle che si consumano nelle altre aree del mondo.

A questo punto non ci rimane che attendere l’autunno prossimo per scoprire, nella sua completezza, cosa è stato capace di realizzare Zerocalcare. Un autore, un disegnatore e quindi un fumettista mai banale che riesce a proporre sempre storie interessanti da leggere e da scoprire, indipendentemente se sono leggere o no. Indipendentemente se ti strappa una risata o alimenta una riflessione.

Zerocalcare riesce sempre ad avere sempre alta l’attenzione del pubblico che lo segue. Un autore, insomma, capace di parlare di e su temi in modo sempre originale, in modo non formale e neanche in maniera istituzionale. In maniera semplice, sì, ma allo stesso tempo molto, molto approfondito. In fondo è questa la vera essenza per lasciare qualsiasi tipo di messaggio e farsi seguire da un vasto pubblico rappresentato dai mille di ieri che hanno presenziato l’Auditorium del Salone del Libro di Torino.

FOTO DI VINCENZO PEPE

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