Ve ne avevamo già parlato in due occasioni. La prima come semplice anteprima annunciandovi l’arrivo della quarta stagione, la seconda quando era uscito online il trailer collegato proprio al quarto ciclo di episodi. Lo scorso 31 dicembre la quarta stagione di Cobra Kai è stata rilasciata dalla piattaforma streaming Netflix registrando, anche in questa occasione, un notevole successo.

Altri dieci episodi da gustare tutti d’un fiato. Per un ‘binge watching’ che non vorreste finire mai e quando si giunge alla fine non si vede l’ora che arrivi la stagione successiva. ‘Cobra Kai’ fa questo effetto, instilla questa sensazione. Anzi, l’ha instillata dalla prima stagione uscita nel 2018 come web serie su YouTube; a seguire è approdata direttamente su Netflix.

Nelle precedenti occasioni avevamo anche affermato che questa serie, molto particolare, ti coinvolge dalla prima fino all’ultima scena, ti commuove, ed è un vero e proprio stimolante per tutte quelli che nella vita non riescono ad affrontare i loro problemi. Uno show televisivo che in più di un’occasione ha lanciato messaggi sociali ed affronta diverse tematiche sociali, come il bullismo e tante altre situazioni nascoste fra le pieghe delle trame.

La quinta stagione, annunciata già da tempo, a quanto pare arriverà direttamente alla fine di questo anno appena iniziato, dicembre 2022, oppure nel gennaio del 2023. Ad ogni modo l’attesa comunque è ancora molto lunga, soprattutto dopo quanto è stato mostrato fino all’ultimo episodio dell’ultima stagione. Nulla rimane fisso, nulla rimane come prima: tutto varia, tutto cambia e le alleanze tra i vari schieramenti sono talmente labili a tal punto che sembrano minare, fino alle fondamenta, l’equilibrio di ogni personaggio.

È pur vero che tra Daniel Larusso e Johnny Lawrence non c’è mai stato un rapporto idilliaco. Tra di loro c’è sempre stata della ruggine, anche se in questa quarta stagione sembrano aver appianato i loro contrasti. Ma è effettivamente così? Il vero successo di Cobra Kai è proprio questo non regala punti di riferimento all’interno della trama. Niente è come sembra e tutto si evolve come abbiamo detto.

Ciò ha dato vita ad uno degli show televisivi più imprevedibili se non di tutta la storia della serie tv, di sicuro degli ultimi venti anni. Da quando è iniziato il nuovo millennio, si potrebbe aggiungere. Un giudizio forte, il nostro. Un giudizio troppo di parte, molto probabilmente; scaturito, almeno fino adesso, dall’impossibilità di trovare difetti nello sviluppo delle molteplici micro-trame che s’intrecciano fra loro.

Tanti piccoli mondi paralleli, tanti piccoli modi di vivere e, soprattutto, tanti piccoli modi d’intendere il karate che finiscono sempre per scontrarsi. Da questo scontro, soprattutto se scaturisce in una sconfitta, origina sempre qualche motivo per andare avanti senza mai mollare. È questo il vero messaggio morale insito in Cobra Kai.

La serie tv è un perfetto ibrido di due stili di vita giovanili ma completamente diverso, un incontro di generazioni che cercano di dialogare fra loro affrontando, quasi involontariamente, l’annosa questione del punto di riferimento. Ovvero coloro che hanno vissuto gli anni ’80 da giovani e coloro che sono nati in questo millennio.

Fino a questo momento, da parte degli stessi sceneggiatori, è stata sempre espressa o comunque manifestata la volontà di realizzare al massimo sei stagioni. Dopo questa quarta, molto probabilmente, ne mancano solamente altre due alla fine di questo straordinario ed irripetibile ciclo di episodi.

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