Il 1981 fu l’anno di una storica collaborazione musicale, di cui ancora oggi si parla e si celebra attraverso gli anniversari che si sono susseguiti nel tempo. In questa settimana siamo arrivati all’anniversario numero 40. Una canzone, in particolare, che poteva anche essere analizzata attraverso la rubrica ‘La canzone del lunedì’. Nel raccontare, anche in via riassuntiva il modo in cui il singolo venne originato, si parte da un termine tecnico usato nel mondo delle sette note.

Jam session. Espressione particolare, della lingua inglese, attraverso cui si indica la riunione di alcuni musicisti che decidono di comporre una hit non programmata, neanche ideata in precedenza. Succede, però, che in quel 1981 un famoso gruppo musicale ed un cantante altrettanto noto si riunirono per registrare un brano insieme. Un duetto, insomma.

La band musicale era al lavoro per il nuovo 33 giri che sarebbe uscito nel 1982 e che prese il titolo ‘Hot space’. Questo singolo venne inserito in secondo momento e il titolo scelto, inizialmente era ‘Feel like’, che non soddisfò nessuna delle due parti coinvolte. La canzone era stata scritta dal leggendario batterista Roger Taylor. Sì proprio lui. La band era quella dei Queen, il cantante invece era David Bowie.

Chi conosce poco la storia della musica o comunque come sono nate alcune canzoni famose è chiaro che, nel pensare a questi due nomi, gli viene un solo titolo in testa: ‘Under Pressure’, pubblicata ufficialmente il 26 ottobre del 1981. In origine il titolo scelto era ‘Feel Like’, per il semplice motivo che i due cantanti, Bowie e Freddie Mercury cercavano di intonare su una canzone totalmente differente da quella che poi sarebbe stata e che tutti quanti conosciamo.

David Bowie inizialmente doveva partecipare al coro, di accompagnamento ai Queen, per il brano ‘Cool cat’, contenuto in ‘Hot Space’. Dopo diverse sessioni di registrazione non era soddisfatto del lavoro svolto; e nemmeno lui. Tant’è vero che lo stesso ‘Duca bianco’ chiese se il suo contributo, all’interno della registrazione venisse addirittura cancellato. Per questo motivo si decise di improvvisare la jam session dalla quale sarebbe uscita ‘Under Pressure’.

La verità è che entrambi volevano creare una nuova canzone usando, stranamente e come punto di riferimento, ‘Feel Like’. Non si sa sé però qualcuno, la sera prima, aveva scarabocchiato qualche appunto di nota su qualche pentagramma; perché il bassista britannico, John Deacon, divenne il vero artefice dell’introduzione con il basso che apre la hit. Lo stesso John, non si sa per quale motivo, attribuì il merito a quell’intuizione a Bowie. Ma Brian May e Roger Taylor affermarono il contrario.

Se i Queen inserirono ‘Under Pressure’ nel disco del 1982 ed eseguendola nei vari concerti, David Bowie si comportò in maniera diversa: non inserì mai il singolo nei suoi dischi e nemmeno nella scaletta dei suoi concerti. Purtroppo, solo dopo la morte del leader dei Queen, il ‘Duca Bianco’ iniziò ad eseguirla durante i suoi tour e contemplarla in qualche suo ‘Greatest hits’.

Per ‘Under Pressure’ venne anche realizzato un video, nel quale però i due iconici cantanti non sono presenti. David Mallet, il regista, dovette arrangiarsi con immagini di repertorio: come esplosioni, passaggi di treni e di spezzoni di film ormai risalenti a cento anni fa.

In ultimo ‘Under Pressure’ non doveva nemmeno essere il titolo definivo. La scelta si stava soffermando sul ritornello, ripetuto velocemente da Freddie Mercury: ‘People on streets’. L’accoglienza? Stranamente scalò rapidamente le classifiche in Inghilterra ma non negli Stati Uniti, fermandosi alla ventinovesima posizione.

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