Ieri sarebbe stato il suo compleanno, il suo 63° compleanno. ‘La canzone del lunedì’ non poteva non esimersi dal non ricordarlo. Più il tempo passa e più ci viene da dire che un talento come il suo, più unico che raro, manca alla musica e a tutti coloro che amano il mondo delle sette note. Anche lui, come Elvis Presley, è il Re indiscusso della musica, ma del genere pop, senza dimenticare Aretha Franklin, la Regina del Soul.

Per celebrare Micheal Jackson, il giorno dopo al suo anniversario di nascita, abbiamo scelto una canzone che, per molti, rappresenta il suo vero primo successo da cantante solista; anche se una sola canzone non basta. Molti, riguardo a questo brano, sono convinti che quella canzone, ‘Don’t stop ‘til you get enough’, è compresa nel primo vero album, sempre da solista, dopo la lunghissima parentesi con i Jackson 5. Sbagliato

‘Off the wall’, questo il titolo del long play uscito nell’agosto del 1979 e che conteneva il brano in oggetto di questo articolo, era in realtà il quinto. I precedenti quattro vennero pubblicati durante il periodo dell’adolescenza della popstar. Nel 1978, Micheal Jackson, era impegnato nella lavorazione del film ‘Wiz’, la nuova versione de ‘Il mago di Oz’ e durante le riprese conobbe quello che sarebbe diventato, nell’immediato, il suo nuovo manager e stratega per la sua carriera: Quincy Jones, leggendario produttore discografico.

Il Re del Pop chiese a Jones di co-produrre il suo nuovo album. La loro collaborazione fu una delle più fruttuose nella storia della musica. ‘Don’t Stop Til you get enough’ uscì come singolo il 28 luglio del 1979, diventando quasi anche un tormentone estivo, mentre il long play il 10 agosto. Il brano fu scritto dallo stesso Micheal e registrato negli Studios Cherokee di Hollywood il 17 dicembre del 1978.

Il sound era ancora quello della disco-music, genere che aveva imperversato per tutto il decennio 1970. Il senso del testo era talmente ampio che la madre di Micheal, a quei tempi ancora Testimone di Geova, gli attribuì, solo ed esclusivamente,  un significato prettamente sessuale. Fu lo stesso Micheal a chiarire l’imbarazzo in famiglia, affermando che ‘ognuno poteva dare al testo qualsiasi significato che voleva ma non esclusivamente di quel tipo di argomento’.

Il brano fu acclamato da qualsiasi critico musicale dell’epoca, oltre a conquistare tutto il pubblico. Per alcuni, i primi dieci secondi di apertura, sono stati definiti i migliori di sempre sia della disco e sia del pop. In quell’incipit, Micheal Jackson, faceva riferimento ad una misteriosa ‘forza’; data l’epoca qualcuno ha voluto ipotizzare che forse, il Re del Rock, sarebbe stato ispirato dalla saga di George Lucas, ‘Guerre Stellari’.

Ulteriore elemento che portò ancor di più al successo il singolo fu rappresentato dal video, il primo girato come solista da Micheal. Prodotto e diretto da Nick Saxton, nel videoclip venne usati effetti speciali tramite il croma key. Il cantante si presenta davanti alla telecamera con lo stesso vestito mostrato nella copertina del 33 giri e segue il ritmo della canzone accennando ad alcuni passi di danza. Si dovrà attendere qualche anno per il leggendario ‘Moonwalk’.

Quarantuno anni fa il singolo permise al Re della musica Pop di conquistare due premi: un Grammy Award; un American Music Award per la miglior interpretazione vocale R&B maschile ed anche come miglior singolo Soul/R&B preferito.

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