In questo periodo estivo che sta svolgendo al termine chissà quanti libri avete letto o quanti ve ne siete portati dietro, con la speranza di leggerli, nei luoghi scelti per le vostre vacanze. Libro, un termine che indica un oggetto alle volte ritenuto un po’ antipatico, come magari un testo su cui studiare, o piacevole tra le cui pagine vedete scoprite una storia che vi intriga.

La rubrica ‘L’angolo letterario’, alle volte, non è solo uno spazio in cui si pubblica recensioni o commenti ai singoli testi e, perché no, delle retrospettive ai grandi autori. In alcun occasione è appare fondamentale andare oltre a questo logica, andare oltre cercando di scoprire il significato delle parole che danno vita a questa rubrica; per non dire di scoprire la vera etimologia.

Come ormai sapete la rubrica nei mesi scorsi si è anche divertita nel seguire le fiction ‘Il Commissario Ricciardi’ e ‘Makari’, tratte proprie da serie di romanzi, facendo semmai intendere che ci siamo fossilizzati in un’unica direzione della letteratura. Miscelando il mondo della stessa letteratura con le serie Tv, senza dimenticare le recensione di due noir in particolare. In verità non è così.

Certo, molto probabilmente il giallo, il noir, il poliziesco e l’hardboiled sono quelli che ultimamente hanno assunto un ruolo predominante. Forse tendono a soddisfare la doppia richiesta del lettore. La lettura di evasione ed una trama molto vicina alla realtà, capace di approfondire alcune tematiche sociali. Ma il condizionale è d’obbligo.

Eppure questo articolo non vuole rappresentare un trattato sulla letteratura nel suo insieme. Il vero scopo, a parte questa doverosa premessa, è un altro. E’ insita l’intenzione, semplicemente, di farvi scoprire o riscoprire, cari lettori, il vero significato della parola ‘libro’. Un’operazione molto attinente all’etimologia.

Attraverso i vocabolari, anche quelli on-line, il termine ‘Libro’ è inteso come quel complesso di fogli della stessa misura. Sia stampati o manoscritti. Cuciti insieme in modo da formare un unico volume fornito di copertina o rilegato. Non basta però questa definizione.

Per quanto concerne, infatti, la vera origine della parola è necessario risalire, obbligatoriamente, al latino, la cosiddetta lingua dotta. Liber è il termine da tenere presente e che apparentemente potrebbe avere, addirittura, una comunanza con un altro vocabolo: libertà, ma non è così. Con Liber si intende la scorza interna di un albero che, una volta disseccata, veniva utilizzata dagli antichi per scrivere.

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