Fu un caso che questo brano uscì il 28 settembre del 1996 e non qualche mese prima. Di sicuro sarebbe diventato un tormentone estivo.  E chissà se ‘il buon vecchio’ Phil Collins sarebbe riuscito a spodestare Eros Ramazzoti con il singolo analizzato la settimana scorsa. Rimaniamo quindi ancora negli anni ’90, con canzoni o brani irresistibili per aprire questa nuova settimana; la prima del mese di luglio. Quella che ci porterà, chissà, verso la finale degli Europei di calcio di domenica 11 luglio.

Torniamo però alla musica, perché ‘La canzone del lunedì’ non si può tradire e oggi parliamo del successo del cantante britannico con la sua ‘Dance Into the light’. Brano, che per quanto concerne la definizione di tormentone, lo fu per tutto l’autunno di quell’anno.

Prodotta dallo stesso Phil, con Hugh Padgham, e distribuita dalle etichette musicali Virgin, Atlantic e Wea, la canzone è una vera propria scossa di allegria di genere pop, rock e dance; impreziosita dalla presenza, imprescindibile, dello stesso cantante alla batteria. Nel video, però, non si limita solamente a cantare ma addirittura anche a ballare, assistito da un gioco di luci quasi psichedelico.

Bisogna fare però una precisazione, proprio in questo singolo che è anche il titolo dell’intero album che uscì il 22 ottobre dello stesso, Phil Collins si destreggiò molto bene anche nello strumento musicale della Kalimba, un antichissimo strumento africano.

Il significato del testo del singolo è molto semplice: si fa riferimento o meglio all’incoraggiamento verso una persona ad uscire dalla sua timidezza o paura e per iniziare a danzare nella luce, ovvero ad affrontare la vita o comunque ad abbandonare le proprie ansie. Versi semplici, ritmo energico per un successo, anche grazie agli altri brani di quello che era di fatto la sua sesta raccolta d’inediti; la prima dopo che si era staccato dal leggendario gruppo dei i ‘Genesis’.

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