‘Apple daily’ domani chiuderà per sempre. Una tremenda batosta per il movimento pro-democrazia di Hong Kong. Attraverso questo quotidiano i cittadini venivano informati, sia in copia cartacea che online. L’accusa sarebbe quella relativa alla pubblicazione di oltre 30 articoli che proverebbero, secondo le autorità di Pechino, di una presunta cospirazione per imporre sanzioni straniere alla stessa Hong Kong ed alla Cina.

Tale decisione, sofferta e dura da digerire, sarebbe stata presa dopo che la polizia, rappresentata da cinquecento agenti che sono entrati nella redazione del giornale, ha arrestato diversi giornalisti tra cui anche il direttore dello stesso giornale, Ryan Law.

L’accusa sarebbe: quella di collusione con forze straniere; ed il fatto sarebbe avvenuto la settimana scorso. Nel frattempo, proprio, oggi, molti cittadini sono accorsi nelle edicole per acquistare le ultime copie che, a quanto pare, sono andate a ruba.

Non è la prima volta che succede, non è la prima volta che i cittadini di Hong Kong subiscono arresti indiscriminati con la sola colpa di inneggiare alla libertà. L’anno scorso, lo stesso quotidiano, ha subito anche l’arresto del suo editore Jimmy Lai, sempre durante un blitz della polizia.

Il consiglio di amministrazione del giornale, dopo l’arresto del direttore del quotidiano, ha ufficializzato una nota con cui si dichiarava la chiusura in via definitiva di ‘Apple daily’. Uno dei consiglieri, Mark Simon, ha persino specificato che ‘nonostante stessimo decidendo la chiusura hanno continuato ad effettuare blitz. Volevano influenzare il corso della riunione ed essere sicuro che chiudevamo in fretta’.

Non è stato da meno neanche il Vice-direttore di ‘Apple Daily, Chan Pui-man, il quale, attraverso un messaggio di addio ai lettori ha rilasciato tale messaggio: ‘L’apple day è morto. La libertà di stampa è diventata vittima della tirannia’. Inoltre le stesse autorità hanno persino congelato ben 2,3 milioni di dollari di asset, intesi come beni di proprietà di tre società collegate alla testata.

Sempre questa mattina c’è stata una protesta davanti all’ambasciata cinese di Parigi, dove si sono presentati i ‘Giornalisti senza frontiere’ con una tomba e le copie del giornale ormai prossimo alla chiusura forzata.

Più passa il tempo e la situazione è sempre più grave ad Hong Kong. Con questa mossa il regime di Pechino rafforza sempre di più il suo potere, vanificando ogni sforzo di libertà da parte degli oppressi.

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