L’attore scozzese aveva compiuto 90 anni lo scorso 25 agosto

Una notizia che avremmo voluto dare il più tardi possibile: all’età di 90 anni si è spento il leggendario attore scozzese Sean Connery. La notizia è stata battuta qualche ora fa dalla BBC News e ripresa, poi, da tutte le testate del mondo. Dunque, il mondo del cinema è in lutto per questa perdita di una delle sue stelle più brillanti. Una stella che ha iniziato ad avere luce propria quando, nel 1962, impersonò per la prima volta il personaggio ideato da Ian Fleming, agente James Bond 007.

Sullo schermo, Sean Connery, ha sempre rappresentato l’immagine dell’uomo forte, duro e affascinante. Tant’è vero che negli anni più invecchiava e più attirava donne di tutte le età. Il suo esordio è datato 1951, in uno dei tanti teatri inglesi. Due anni più tardi partecipò addirittura a Mister Universo, arrivando terzo. Finalmente arrivarono i primi ruoli, non di prim’ordine, ma significativi per la sua carriera; fino a quando non, come detto in precedenza, giunse l’anno 1962 quando uscì il primo James Bond: ‘Agente 007 – Licenza di uccidere’. E da quel momento non si è più fermato e nemmeno la saga.

Per tutti il decennio 1960 Sean Connery divenne subito un attore di fama internazionale grazie a quel ruolo, ma già nell’immediato provo a staccarsi dalla creatura di Fleming che rischiava di etichettarlo a vita. Ci provò con ‘Marnie’ nel 1964. Ma è nel decennio successivo che incomincia ad ottenere altri ruoli più rilevanti, come in ‘Robin & Marian’, ‘L’assassinio sull’Oriente Express’, ‘Il vento e il leone’.

In quello stesso decennio, nel 1971 per l’esattezza, prese parte per l’ultima volta al film di 007, per poi riprenderlo in un lungometraggio non ufficiale nel 1983 dall’iconico titolo ‘Mai dire mai’. E proprio nei mitici anni ’80 che il caro Sean ci regala altre monumentali performances, ricoprendo ruoli altrettanto iconici. Si parte dal 1986 e quell’anno fu addirittura una doppietta.

Ancora una volta è di nuovo il mondo letterario che gli permette di valorizzarlo ancor di più sul grande schermo. Tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco, diventa un frate investigatore in un’abbazia dove avvengono strani delitti. Il film è ‘Il Nome della Rosa’. Sempre nello stesso anno diventa un maestro d’armi spagnolo del quindicesimo secolo, di nome Ramirez, con la missione di preparare all’adunanza l’ultimo immortale, nel film ‘Highlander’.

Nel 1987 entra a far parte del cast di un’altra iconica opera cinematografica, non solo del decennio 1980. Nei panni del poliziotto Jimmy Malone, ne ‘Gli Intoccabili’, offre al pubblico anche la sua scena più tragica cha abbia mai interpretato in carriera. Due anni più tardi recita al fianco di Harrison Ford nel terzo capitolo della saga di ‘Indiana Jones’, nel ruolo del padre dall’archeologo più famoso della settima arte.

Si arriva dunque agli anni ’90. Più gli offrono film importanti e più la sua stella non tramonta. Da ‘Sol Levante’ a ‘The Rock’, da ‘Caccia a Ottobre Rosso’ a ‘Mato Grosso’, da ‘Il Primo Cavaliere’ alla super partecipazione per una sola scena in ‘Robin Hood – Principe dei Ladri’; fino ad arrivare agli ultimi quattro lungometraggi a cavallo della fine del secolo scorso e l’inizio del nuovo millennio: ‘The Avengers – Agenti Speciali’, ‘Entrapment’, ‘Scoprendo Forrester’ e ‘La leggenda degli uomini straordinari’.

In definitiva la sua stella non è mai tramontata e non tramonterà mai. Oggi, 31 ottobre 2020, giorno in cui ci ha lasciato il suo nome entrerà ancor di più tra coloro che hanno lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo. Connery ha avuto anche il coraggio, dopo l’ultimo titolo citato uscito nel 2003, ritirarsi per sempre dalle scene, intuendo purtroppo che il suo tempo era di conseguenza passato. Ma di sicuro lui non sarà mai dimenticato. Addio, Mr. Connery.

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