“Ombra e Rivoluzione. Variazioni sul naturalista Domenico Cirillo”.

“E sebbene i barbari continuino a bruciare i libri, ci saranno altri come noi che continueranno a comporli con amore”. “Ombra e Rivoluzione. Variazioni sul naturalista Domenico Cirillo”, primo romanzo (ma non prima opera letteraria) dello spagnolo Josè Maria Quirante Maria Rives, edito da Colonnese Editore, novità letteraria del 2020.

Pubblicato in Spagna nel 2018 con il titolo “Sobra y Revolucion. Variaciones sobre el naturalista Domenico Cirillo” con la casa editrice Confluencias, il romanzo è giunto in Italia nel 2020. L’autore, avvocato e scrittore nonché laureato in filosofia e già direttore dell’Istituto Cervantes di Napoli, si propone di realizzare una complessa indagine introspettiva su Domenico Cirillo, nato nel 1739, figura di spicco del Settecento Napoletano.

Domenco Cirillo fu medico, professore di Botanica all’Università di Napoli a soli ventitrè anni, naturalista, massone, intellettuale, Presidente della Commissione Legislativa della Repubblica Partoneapea e infine martire della Rivoluzione del 1799, giustiziato in Piazza Mercato all’esito della feroce repressione voluta dalla Regina Maria Carolina.

Nato a Grumo Nevano, nell’allora Terra di Lavoro, oggi territorio della Città Metropolitana di Napoli, Domenico Cirillo ha vissuto nella città partenopea, per poi viaggiare Parigi e a Londra, salvo poi ritornare nella Napoli del Settecento che, mai come allora, citando Stendhal, è stata, assieme a Parigi, capitale d’Europa.

Nella sua vita intrattenne un fitto carteggio con Linneo, conobbe Diderot, Dalambert, Benjamin Franklin, Goethe e fu amico di Gaetano Filangieri, Mario Pagano ed Eleonora Pimental Fonseca. Fu autore di pubblicazioni scientifiche, specie in campo naturalistico, che lo resero celebre nell’Europa dei Lumi.

Al rigore scientifico, tuttavia, unì anche un’inaspettata ironia, come testimoniato dal suo trattaterello “Le virtù morali dell’asino”, di cui, tra l’altro, la Libreria Dante & Descartes e l’Editorial Parténope hanno appena annunciato la riedizione.

Personaggio poliedrico ed illustre scienziato, di cui però, la Storia sembra essersene dimenticato, come anche testimoniato da qualche trafiletto a lui dedicato in qualche polverosa enciclopedia. La letteratura non è da meno, visto che due grandi romanzi storici, quali “Il resto di niente” di Enzo Striano e “La Sanfelice” di Alexandre Dumas, relegano Cirillo ad un ruolo di secondo piano su quel grande e tragico palcoscenico che fu la Rivoluzione Napoletana del 1799.

A tirare fuori dall’oblio Domenico Cirillo ci ha pensato Josè Vicente Quirante Rives, nel suo recente libro “Ombra e rivoluzione, variazione sul naturalista Domenico Cirillo”.

Bisogna subito chiarire che non si tratta del solito libro sulla rivoluzione napoletana, anzi, per una volta gli eventi storici passano in secondo piano rispetto all’uomo. Ed è proprio questo l’aspetto centrale di Ombra e Rivoluzione: l’uomo Domenico Cirillo.  Il libro è una vera e propria inchiesta diretta a fare luce sulla complessa figura del medico nativo di Grumo Nevano.

A far luce sulla vita di Cirillo vi è un ricercatore universitario ossessionato dalla sua figura e dal bisogno di trovare risposta ad una domanda pressante: perché? Perché un uomo da una così sfolgorante carriera accademica e professionale e dal carattere mite e gentile, decida, quasi al tramonto della vita, di divenire un rivoluzionario?

Perché, come scrive Rives “un medico di prestigio che frequenta la famiglia reale napoletana si unisce (con riluttanza sì, ma si unisce) alla Repubblica del 1799? Perché un uomo cambia. Davanti al lettore, come ad un giudice istruttore, sfilano tutti gli eventi e le persone che conobbero Cirillo, analizzando altresì gli ambienti in cui lo stesso ha vissuto.

Il libro si snoda come un’indagine, il cui obiettivo non è ricostruire un fatto storico, le sue dinamiche, il suo svolgimento, le sue cause e gli effetti ma quello di comprendere la complessità dell’uomo Domenico Cirillo.

Il libro di Rives, mira a ricostruire l’anima di un individuo per comprendere il perché delle sue scelte ed i motivi della sua svolta rivoluzionaria. Come tutte le inchieste anche questa non ha un andamento regolare.

Si procede a tentoni, a sprazzi, si raccolgono frammenti della vita di Cirillo, descritti da una scrittura agile, veloce, scorrevole anche se in molti tratti non si disdegnano divagazioni sull’arte, la musica, la letteratura e la scienza (con annessi termini latini). Il romanzo, infine, ad un lettore disattendo potrebbe peccare di linearità e di non facile lettura, ma del resto, la vita non è mai lineare né facile.

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