Settimo appuntamento con il nuovo editoriale settimanale e dalla forma totalmente imprevedibile
Sarà uno strano editoriale, questo. Non solo per la sua collocazione, di domenica mattina, per giunta, ma perché sempre domani avrà una sorta di sequel. Si, in effetti, al momento di rivoluzionare ‘il funzionamento’ di questa rubrica, non avevamo notato l’insorgenza di tale inghippo. Semplicemente, fino adesso abbiamo pubblicato un articolo a settimana e a distanza di una sola settimana, ma nel giorno successivo rispetto al precedente; quindi adesso cosa accadrà? I prossimi sette giorni saranno esclusivamente senza editoriale? Oppure ci sarebbe un’alternativa, una scelta: pubblicare il nuovo numero direttamente domani per poi riprendere il giro come è avvenuto in queste lunghe settimane.
Quasi sicuramente stiamo optando proprio per quest’ultima soluzione, non contemplata in un primo momento, anche se tutto può succedere nel vedere una settimana senza editoriale. Non sappiamo se sia la scelta giusta, visto che i due appuntamenti, entrambi diversi fra di loro rischiano di accavallarsi soprattutto nelle tematiche da affrontare o, forse, potrebbe funzionare in un raro caso in cui, un errore di valutazione, si trasformerebbe da mera opportunità per qualcosa che non era stato mai e poi mai pensato fino ad ora. Tenendo, comunque, a precisare che non sarà un editoriale diviso in due, ma due diversi articoli in cui i temi da trattare saranno totalmente differenti.
Ed è quello il punto: da dove partire? dalla possibile pace, storica, in Medioriente? Senza dimenticare la guerra in Ucraina, ovviamente. Dalla celebrazione per gli 85 anni della nascita di John Lennon? Dalla Nazionale italiana di calcio che proprio ieri è scesa in campo contro l’Estonia con la speranza di cancellare l’onta delle due mancate qualificazioni ai Mondiali di calcio, avvenute per le consecutive edizioni del 2018 e del 2022? Intanto ieri abbiamo conquistando altri tre punti in attesa del match di martedì.
Tra tutti gli argomenti, fino adesso menzionati, è naturale considerare, di vitale importanza, i primi due, visto che tengono sul fiato sospeso il mondo intero da ormai e rispettivamente tre e due anni. Situazioni internazionali alle quali stiamo lasciando più spazio mediante l’ormai istituzionale momento riflessivo, della nostra trasmissione Free Podcast Variety, che mediante i classici reportage tra la rubrica ‘Attualità’ e ‘Parole Schiette’; le quali, a loro volta, confluiscono in quella più generale di ‘Occhio sul mondo’.
Semmai quest’ultima tende ad accorparsi, in alcuni casi, a quella più semplice di ‘Storia’. lo sappiamo, alle volte ci ingarbugliamo da soli e anche questo, per essere auto ironici, si chiama arte. A questo punto, da dove dobbiamo partire. Quale sarebbe la vera spinta di questo editoriale numero… che succede a quello di sabato scorso?
Sette giorni fa, dunque, avevamo rimarcato nuovamente il tema della nostalgia come focus predominante rispetto ad un’epoca, attuale, che continua a non portare nulla di buono; oggi, invece, il nuovo focus dovrebbe essere, in maniera obbligatoria, rivolto dopo quanto è successo in Medioriente, con la possibile pace tra gli israeliani e i palestinesi, la cui firma, che dovrebbe avvenire proprio in queste ore, potrebbe finalmente farci sussurrare la parola ‘fine’?
Bella domanda, quel quesito che in questo momento ci consente solamente di attendere, chissà per quanto tempo, con il timore, non tanto fondato, di alcuni e pericolosi passi indietro che ci potrebbero essere nelle singole venti tappe del processo di pace.
Per il momento l’unica cosa che si può fare è quella di attendere e di osservare nel lungo corso come si evolverà la situazione e semmai questo che è o che almeno sembra essere una vera e propria svolta epocale per una questione, mediorientale che si trascina da quasi un secolo. Esattamente da 77 lunghi anni. Dunque, rimanete in attesa perché nessuna tematica, anche se non riusciamo ad immediati, non verrà dimenticata… al prossimo editoriale.