Un particolare appuntamento in più parti tra storia ed attualità

Dunque, ieri, ci siamo soffermati su cosa ci sia alla base di un pregiudizio: ovvero che c’è sempre la paura di un qualcosa o peggio ancora di una non profonda contezza di alcune dinamiche o di situazioni poco chiare all’apparenza. Ecco, appunto, dovremmo concentrarci anche su quest’altro termine: apparenza. Al momento, però, ci sembra più opportuno e doveroso entrare ad entrare in merito sempre di più nelle origini di questo fenomeno.

Nel riprendere questo speciale, quindi, appare fondamentale chiarire subito un punto, dal quale, in nessuno caso, si può prescindere. In qualsiasi approfondimento che si rispetti non può mai mancare la parte introduttiva, ma neanche questo basta. Affinché l’analisi da proporre mediante un testo o, perché no, anche attraverso delle immagini, l’introduzione medesima deve non tanto condita, quanto forgiata da ciò che è successo precedentemente. Ovviamente, adesso cari lettori, vi starete per chiedere cosa significa tutto questo?

La risposta che cerchiamo di sviluppare in questo appuntamento particolare non è semplice. Non perché non abbiamo coraggio ad essere sinceri o non riusciamo ad essere chiari. No, è l’epoca stessa che stiamo vivendo che rende tutto così complicato. Se come ci hanno sempre insegnato: la storia è portatrice di errori che originano esperienze, questa volta non in senso soggettivo, ma in senso oggettivo, perché, allora, non né facciamo veramente tesoro?

Lo sappiamo, sembra il quesito di un bambino o di qualcuno che ancora non si è reso conto di come va il mondo. Anche se il mondo non lo si conosce fino in fondo neanche quasi si diventa adulti, perché tutto ruota intorno all’esperienza ed alle esperienze che ancora si devono vivere. Ecco, appunto, questo termine che ritorna come intruso in questa analisi volta un po’ a ricordare, un po’ a chiarire ed un po’ a raccontare ciò che sta succedendo e come sta accadendo.

Qualcuno penserà che ci siamo dimenticati anche il classico vocabolo di mera natura interrogativa: il perché. In questo caso, non serve sviluppare uno speciale a senso unico, ma con tante direzioni. Non tanto per confondere le acque, ma per poter garantire una sorta di più fonti e di più prospettive per rendere questa analisi, si spera, maggior completa possibile. È chiaro anche un altro punto, il cui sottotitolo sottintende non solo ad un unico speciale, ma a più di uno. Il numero preciso non possiamo quantificarlo fin da subito, ma vi assicuriamo che rappresenterà un lunghissimo viaggio nella storia.

Dunque, originariamente tale fenomeno, quello della caccia alle streghe, prese le mosse nel vecchio continente, quando quest’ultimo era attanagliato da instabilità, carestie, pestilenze, guerre e conflitti religiosi, alimentando paura e il bisogno di capri espiatori. Di certo, non è che tutte queste situazioni ricordate avvenivano tutte in una sola volta, ma di sicuro nel periodo ricordato durante la prima parte.

Nell’alimentare tali paure si innescava una macchina, chiamiamola del fango, contro la vittima o le vittime di turno. Se l’accusa di stregoneria è prodromica di questa prassi, non bisogna dimenticare ciò che accadde anche durante sia la riforma protestante e la cosiddetta controriforma, le quali contribuirono ad aumentare il clima di intolleranza.

Questo per quanto riguarda la sfera religiosa. Ma tornando all’esempio originale, quello nei confronti delle donne, accadeva spesso che le stesse, una volta accusate di stregoneria, non solo venivano emarginate, non solo venivano condannate a priori, ma venivano persino accusate di essere portatrici di malattie, di carestie o, addirittura, di calamità naturali tramite malefici o patti con il maligno.

Nell’immaginario collettivo la strega, nella sua essenza, è sempre stata identificata come un’anziana signora, appartenente alle classi sociali inferiori anche se non manca anche qualche riferimento di qualche nobildonna che è stata poi condannata. Ma ovviamente, questo è solamente uno degli esempi più famosi della storia.

Con ciò non significa che non avvenisse anche nell’antichità. Si pensi, tanto per ricordare altre situazioni, come nell’antica città di Babilonia o addirittura nell’antica Grecia. Possiamo anche trovare tracce nella storia in leggi che, semmai indirettamente, colpivano coloro che professavano arti magiche o comunque vicine alla stregoneria. Certo, il motivo era quasi sempre quello, logicamente contestualizzando il periodo storico a cui stiamo facendo riferimento.

Si pensi al codice di Hammurabi o addirittura anche l’Antico Testamento. Ci teniamo a precisare, però, che questi due esempi, in modo particolare alla raccolta di leggi, non è che sancivano l’applicazione della persecuzione; semmai fungevano da pretesto, soprattutto per la mentalità dell’epoca. Ma come sempre, per evitare ulteriori equivoci, fermiamoci e andiamo con ordine soffermandoci sulla raccolta di leggi e il testo religioso.

Con il Codice di Hammurabi, in modo particolare, non si sanciva la condanna diretta della magia in sé per sé. Semmai, la tendenza era quella di colpire i danni provocati sia dai maghi che dagli stregoni. Per quanto riguarda l’Antico Testamento, l’oggetto vero e proprio era rappresentato dal rifiuto totale, di riflesso tra l’altro, che lo stesso popolo ebraico nutriva sia per la magia in generale e sia per la stregoneria, tracciando una linea di demarcazione, ben definita, tra loro e gli altri popoli, come gli egizi, i babilonesi e i cananei.

In precedenza, però, abbiamo specificato, senza troppi giri di parole, che questa prassi era usufruita, principalmente, anche e soprattutto, per liberarsi di nemici. Nemici che, come vedremo più avanti, potevano essere, addirittura, oppositori politici. Anche se in quel caso c’erano anche altri metodi, sempre poco ortodossi e forse ancor più sanguinari.

Ed eccoci arrivati, forse, al secondo momento culminante di questa sorta di analisi/racconto. Dove la storia diventa una materia ancor più complessa e dove, come lo spauracchio della ‘strega cattiva’ lascia spazio ad una nuova tipologia di vittima: quello dell’eretico. In tale contesto siamo nel Medioevo.

Quindi, ad essere prese di mira erano le persone delle altre fedi, o ancora, coloro che sovvertivano o quantomeno che negavano alcune delle verità che si devono credere per fede; nel senso che vengono messi in discussione alcuni dogmi e principi della stessa religione. Ciò avveniva soprattutto nell’ambito della religione cattolica.

Ma la vera ‘caccia alle streghe’ incomincia ad entrare nel vivo dopo la scoperta dell’America e precisamente con il periodo storico conosciuto come Umanesimo; periodo storico in cui nasce anche la stampa. Da lì in poi il concetto medesimo tende ad avere anche una sua evoluzione, prendendo a sé diverse accezioni; senza però mai perdere la sua essenza.

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