Diretto da Ridley Scott, il film ha lanciato in maniera definitiva la carriera di Russel Crowe

Inizialmente l’attore che i produttori e il regista volevano per il ruolo del protagonista era Mel Gibson. L’attore australiano, diventato famoso per pellicole come la saga di Mad Max e l’altra serie cinematografica, Arma Letale, non se la sentiva di affrontare un ruolo del genere. Eppure, in quello stesso periodo, Mel Gibson, lavorerà ad un altro kolossal incentrato sulla guerra civile americana, ‘The Patriot’, con un ancora sconosciuto Heath Ledger, il futuro Joker de ‘Il Cavaliere oscuro’ di otto anni più tardi.

Una volta che Gibson si tirò indietro, le altre due scelte in lizza per il ruolo erano Antonio Banderas e addirittura Hugh Jackman. Alla fine, lo sappiamo tutti che a spuntarla fu Russel Crowe. Ovviamente il cast non finisce qui. Nel ruolo di Commodo troviamo anche un altro attore che oggi è una stella di prim’ordine del firmamento del sistema hollywoodiano, Joaquin Phoenix, diventato famoso per il ruolo nel film stand alone sulla nemesi di Batman, Joker, e fratello dello sfortunato River Phoenix.

Ancora, ad interpretare l’Imperatore Marco Aurelio, il quale sceglie il legato e generale dell’esercito delle Legioni Felix il comando di Roma, c’era il veterano Ed Harris. Oltre a lui c’era anche la presenza del leggendario Oliver Reed. Proprio su di lui ci dovremmo fermare e non poco. L’attore britannico, famoso per tanti ruoli tra cui quello ricoperto tra il 1973 ed il 1974, nei tre e i quattro moschettieri, diretto da Richard Lester e prodotto da Ilya Salkind, nel ruolo di Athos, venne a mancare proprio durante la lavorazione de ‘Il Gladiatore’.

Chi si ricorda bene il film, il personaggio interpretato da Reed, Proximo, un ex gladiatore e mentore di Massimo Decimo Meridio, ad un certo punto sparisce durante lo sviluppo della storia, nonostante ci fossero ancora altre scene in cui la presenza era fondamentale. Come avvenne la morte di Oliver Reed, durante una pausa delle riprese avvenuta a La Valletta, a Malta?

Era il 2 maggio del 1999, quando ormai la lavorazione del film era quasi terminata, Oliver Reed si recò in un pub chiamato ‘The Pub’ e decise di accettare o di proporre una scommessa con alcuni marinai a chi beveva di più, tra un bicchiere e l’altro venne colpito da un infarto e non ci fu verso di salvarlo. Aveva solo 61 anni. Ma il punto era che lo stesso attore si portava dietro gravi problemi di alcolismo che, purtroppo, gli furono fatali.

La proprietaria del locale, a causa di questa disgrazia, cambiò il nome in ‘L’ultimo Pub di Ollie’, in onore proprio all’attore nato a Londra il 13 febbraio del 1938. Non a caso, alla fine del film, durante il passaggio dei titoli di coda, si può leggere la scritta ‘al nostro amico Oliver’. Un sentito omaggio da parte di tutto il cast e la troupe al grande attore scomparso.

Abbiamo detto che il set de ‘Il gladiatore’ si chiuse nel mese di maggio, dopo ben cinque mesi di lavorazione intensa, inaugurati nel mese di gennaio del 1999. La sceneggiatura venne completata l’anno precedente e quali furono i luoghi adatti per le scene?

Per la battaglia iniziale la produzione individuò le foreste in Germania e in Bourne Woods, vicino a Farnham, nel Surrey, in Inghilterra. Le scene relative alla schiavitù a Quarzazate, in Marocco, quasi a sud delle montagne dell’Atlante. Questi primi due momenti videro un tempo di lavorazione di tre settimane ciascuna.

Mentre il set dell’antica Roma venne girate a Forte Ricasoli, a Malta. In quel caso le settimane furono ben diciannove. Sempre a Malta venne ricostruito, in parte, il Colosseo con un’altezza di quasi sedici metri, per la maggior parte in gesso; mentre la parte restante in digitale e proprio su quest’altro aspetto particolare ci soffermiamo un momento, lasciandovi per un po’ su queste immagini:

Quella che avete appena visto è la ricostruzione, fedele, del Colosseo di Roma in digitale. Questo aspetto, questo dettaglio relativo agli effetti speciali fu anche un altro motivo per il quale il film ebbe notevole successo, non solo per la trama, non solo per ciò che muoveva il protagonista e non soltanto, per quanto riguarda da noi, in Italia, l’incredibile doppiaggio di Luca Ward.

Non solo, si pensi anche ad alcune scene d’azione come quelle con le tigri, le quali sono state inserite in un secondo momento sulle immagini degli attori. Per non dimenticare anche i presenti al Colosseo. Il pubblico di Roma è stato ricostruito digitalmente riprendendo fisicamente, prima, ben 2000 persone per poi mapparle con la tecnologia del motion capture.

L’ultimo luogo non ancora menzionato riguarda la casa del protagonista, ubicata, nella realtà, in Toscana ed è precisamente conosciuto come il Podere di Poggio Manzuoli’ che si trova nel comune di San Quirico d’Orcia. Sempre nella stessa località italiana sono state realizzate anche altre scene, come quelle ambientate ai Campi Elisi, nella località di Terrapile ai piedi di Pienza.

In tutto questo bisogna anche considerare che la produzione rilasciò un budget di ben 103 milioni di dollari. È inutile ricordare il successo clamoroso delle pellicole che permise di fare rientrare nelle casse non solo quanto si era spero, ma la cifra ottenuta andò oltre le più rosee previsioni: ben 465.162.313 milioni di dollari.

Eppure, un incasso che non risultò essere abbastanza per battere il suo diretto concorrente, l’action movie con Tom Cruise, sequel del primo capitolo di una saga cinematografica che stava appena aprendo i battenti dal 1996, ovvero ‘Mission Impossible 2’. Ecco, diciamo che per quanto riguarda il Generale Massimo Decimo Meridio, la vittoria non fu completa contro Ethan Hunt.

Ma a parte la nostra ironia, ripetiamo: il successo di questo peplum rispettivamente girato ed uscito a cavallo tra la fine del Novecento e l’inizio del nuovo millennio, è stato talmente evidente che vederlo oggi appare chiaro un particolare che permette di intuire, anche, la potenza narrativa stessa del film: all’epoca si trattava di un cinema ancora capace di regalare opere cinematografiche che sapevano, oltre che conquistare, oltre che convincere e commuovere, anche di creare dibattito tra coloro che lo avevano visto. Un film che fece parlare in tutto e per tutto di sé, soprattutto per i vari errori storici compresi al suo interno…

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