In occasione del nono anno senza Bud Spencer lo celebriamo con il suo personaggio più famoso
E siamo giunti all’ultima parte di questo lungo reportage, interamente dedicato alla saga di Piedone e come spesso accade in queste particolari occasioni siamo sicuri di affermare che non siamo riusciti a dire tutto e nemmeno il contrario di tutto. D’altronde questo duplice anniversario non lo abbiamo mai e poi mai celebrato quando era il momento adatto, anche se oggi lo è ugualmente. L’occasione è proprio quella di non celebrarlo in maniera triste e malinconica, ma con una buona dose dei suoi classici schiaffoni che ci hanno fatto tanto morire dal ridere nel corso di questi lunghi decenni e, non può essere altrimenti, attraverso i quali siamo cresciuti con i suoi film.
Appare anche scontato rivelare che noi tutti abbiamo imparato a memoria le sue battute, i suoi sguardi, specialmente quello simpaticamente scocciato quando aveva a che fare con qualcun che non sarebbe scampato alla dose di qualche pugno in testa o potente schiaffo. Certo, queste situazioni erano maggiormente confermate non tanto nel primo capitolo del 1973, quanto nei successivi.
Come di certo è impossibile dimenticare quella risposta data al pilota di elicotteri che sorvola l’isola di Macao, quando quest’ultimo gli chiede il motivo del suo viaggio. Gli chiede se sia per turismo, per giocare o per affari e la risposta che riceve è ‘miei’.
è vero, siamo andati avanti senza neanche spendere qualche parola ulteriore sul quarto capitolo, quello datato 1980. Quello che, molto probabilmente, non rappresentava neanche un vero addio del personaggio, Piedone, al suo pubblico. Quasi sicuramente si era anche un atteso un possibile quinto capitolo che non arrivò mai e non doveva, come già precisato negli appuntamenti precedenti, essere realizzato con quella trama, poi, confluito nel cult ‘Non c’è due senza quattro’.
Forse nei piani originali c’era anche la possibilità di arrivare al sesto capitolo? Si, stiamo andando oltre con la fantasia, anche troppo. Lo abbiamo fatto pensando alla facilità che sussiste oggi nel realizzare film in serie, dove all’epoca era già un sogno realizzare un primo episodio.
Tutto, sempre in quel lungo periodo cinematografico, era fondato sugli incassi. Se al primo colpo, per il cosiddetto primo episodio, erano convincenti, oltre ad avere il favore della critica era naturale continuare per un secondo, per un terzo e per un quarto. anche se poi, successivamente, quel quinto episodio non fu mai realizzato, il motivo, come poi abbiamo scoperto non era proprio perché gli elementi caratteristici del primo erano venuti meno già da diversi anni, in fondo Bud Spencer era sinonimo di sicurezza al botteghino, per il suo personaggio amato dal pubblico, ma per il sopravvenire di altri progetti.
Il personaggio, come ormai tutti sanno, è ritornato grazie proprio al figlio di Bud Spencer, Giuseppe Pedersoli, il quale, con molta attenzione e saggezza, ha saputo seguire la scia di questo periodo di nostalgia senza mai tradire l’essenza medesima che contraddistinse la saga originale.
Saga che ha visto il personaggio originale viaggiare per il mondo, nel tentativo di sconfiggere quel brutto male che si chiama droga. Hong Kong, in Africa e in Egitto e chissà quale sarebbe stata la sua prossima destinazione. Chissà, sempre se fosse stato realizzato quel quinto film, in quale parte del mondo sarebbe andato a combattere i trafficanti di eroina che passavano per la sua città, Napoli?
Forse in qualche grandi metropoli americana come New York? Detroit? O perché no: direttamente a Chicago? Per non parlare dell’Europa Orientale. Diciamo che se la saga fosse continuata gli autori avrebbero potuto tranquillamente sbizzarrirsi con le destinazioni. Ma è chiaro che a questa serie di domande, che sono poi delle mere curiosità, non possiamo dare una risposta.
Ciò al quale possiamo rispondervi è che il primo film incassò ben tre miliardi delle vecchie lire; il secondo, invece, arrivò persino a superare, nella classifica dei miglior incassi della stagione cinematografica 1974/1975 un film, in modo particolare, ‘Il giustiziere della notte’, con Charles Bronson. Per quanto riguarda il terzo?
In effetti ci sarebbe un paradosso su ‘Piedone l’Africano’. Nonostante si è detto che la saga aveva preso una scia più familiare e abbandonando, pian pian, velleità relative al perfetto mix tra poliziesco e commedia; considerando ulteriormente che il secondo capitolo si piazzò al tredicesimo posto della classifica dei super incassi, l’avventura africana permise comunque il personaggio di Piedone di pizzarsi al decimo posto della stessa classifica.
Non male per un secondo sequel, nonostante si notasse, ormai, quasi un po’ di stanca della saga, che stava perdendo lo smalto di un tempo e, come ci ha riferito lo stesso Pedersoli nell’intervista pubblicata nello speciale di Free podcast Variety, aveva preso una piega più vicina alla James Bond.
Si, perché ad un certo punto, il Commissario si trasforma, in modo del tutto involontario, in un poliziotto internazionale, sgominando trafficanti di droga in tutto il mondo. questa direzione venne anche presa per il semplice motivo che in quegli stessi anni proseguiva, quasi senza sosta, la saga dell’agente segreto più famoso del mondo e al servizio di sua Maestà la Regina d’Inghilterra; ovvero Bond, James Bond: 007.
Un parallelismo che, a conti fatti, non sfigurerebbe neanche con il l’eroe creato dalla mente geniale di Ian Fleming. Il punto, forse, che la stessa realtà di Napoli potesse diventare troppo stretta e ripetitiva per il proseguo del franchise? Anche su questo potremmo solamente avanzare ipotesi su ipotesi, senza avere mai la certezza di cosa sarebbe successo realmente se le cose fossero andate diversamente.
Prima di concludere, però, andiamo a scoprire che risultato ottenne l’ultimo capitolo che uscì al cinema ormai quarantacinque anni fa. Piedone d’Egitto, purtroppo, si piazzò, nella classifica dei migliori incassi di quell’anno al trentaquattresimo posto e, dunque, rispetto alle altre occasioni il risultato non garantì il successo dei precedenti capitoli.
Ma a distanza di cinquanta anni, per il secondo capitolo, e quarantacinque, dal quarto ed ultimo capitolo, il mito di questo personaggio e dello stesso Bud Spencer continua a vivere e a rivivere. Non solo grazie alla serie sequel di qualche mese ma per un semplice motivo.
Lo ammettiamo, basta una parola detta più volte. Una frase fatta che, in questo caso, non ha il sapor di retorica, ma affetto sincero verso un mito ed una leggenda che ci manca, ormai, da nove lunghi anni: non ci stancheremo mai di rivedere i suoi film, compreso questa saga composta da quattro film entrati nella storia del cinema.