Penultimo appuntamento con il reportage dedicata interamente alla trilogia prequel di Guerre Stellari
Non è un caso che, effettivamente, le stesse cronache dell’epoca riportano che un anno dopo alla stesura della prima sceneggiatura, iniziata nell’aprile del 2002 e finita giusto un anno dopo. Infatti, l’anno successivo, nel 2004, non solo furono scritte alcune scene aggiuntive ma le stesse vennero persino realizzate per completare questo episodio III.
Nell’entrare sempre di più nella storia e in special modo proprio nell’essenza dell’ultimo capitolo della trilogia prequel ci sarebbe bisogno, ad onor di cronaca cinematografica, oltre che rispettare l’ordine naturale degli eventi voluti dallo stesso regista, dovremmo soffermarci anche sull’episodio II, sul film del 2002 che ha rappresentato, per certi versi, ciò che diceva il maestro Yoda, mentre addestrava Luke Skywalker, nel quinto episodio della saga. ‘La via del lato oscuro è rappresentato dal dolore, dalla sofferenza, dalla paura, dalla rabbia e anche dalla gelosia’.
Nel caso di Anakin Skywalker, il passaggio dal lato oscuro della forza è determinato dalla paura di perdere degli affetti e, per certi versi, alimentando quella bramosia di potere proprio per proteggere le persone più care a lui. il primo trauma ci viene mostrato proprio nell’episodio uno. Il secondo nell’episodio II mentre il terzo riguarda un evento molto prossimo ad avvenire. Ma come sempre andiamo con ordine, perché questo ripasso è fondamentale per nostra analisi, prima di soffermarci, come giusto che sia, sul film che uscì, come ricordato più volte fino adesso, venti lunghi anni fa mostrando al mondo cosa fosse realmente successo nell’animo del Cavaliere Jedy che avrebbe dovuto portare equilibrio nella forza, ma che la fece sprofondare nelle tenebre.
In merito al primo trauma, ne ‘La Minaccia Fantasma’, è rappresentante dal distacco che Anakin subisce nei confronti della madre. Ne ‘L’attacco dei Cloni’ è il non essere riuscito a salvare proprio sua madre, che le muore fra le braccia. Il terzo ed ultimo trauma, ne ‘La Vendetta dei Sith’ è invece relativo ad un evento che ancora deve materializzarsi nella realtà.
La sua Padme’ è in dolce attesa, ma non è questo che lo turba; semmai ciò che l’ho inquieta è un sogno in cui prevede la morte della sua adorata a causa del parto. È proprio quest’ultima goccia che farà traboccare il vaso.
Da quel parto, fatale a Padme’, nasceranno Leia e Luke. Entrambi, nei capitoli successivi, realizzati decenni prima, scopriranno la verità cercando di riportare il padre dalla loro parte. In fondo, lo stesso Luke avrà la medesima convinzione di sua madre: c’è del buono in lui. Ma come ben sapete non è questa la sede adattata per ricordare quel leggendario duello con le spade laser tra padre e figlio, un duello drammatico che ha fatto non solo la storia del genere fantasy ma anche del cinema.
Al di là di questo, al di questo dettaglio, non di poco conto, come definire ‘La Vendetta dei Sith’? E soprattutto, come definire l’intera trilogia prequel? Due belle domande che, molto probabilmente, origineranno, forse, un’unica risposta; visto che comunque l’episodio tre è l’atto finale di una parte della storia, sicuramente fondamentale, e che forse si sentiva veramente il bisogno di vederla?
C’era veramente bisogno di mostrare tutta la malvagità in persona che emerge dalla debolezza dell’animo umano? Dalle paure e dalla bramosia di potere? È vero, stiamo andando giù pesante. Ma nei fatti, forse, dobbiamo anche tener conto non tanto del livello in generale dei tre film, in cui solo l’ultimo capitolo è stato definito il migliore ma ci ritorneremo più avanti; ma anche per il semplice motivo in cui tutti quanti, ed indistintamente, sapevano che la trilogia prequel non avrebbe lasciato scampo alla speranza, annichilendola del tutto.
Il passaggio dal lato oscuro era si un evento o un finale conosciuto, ma la bramosia di curiosità era essenzialmente legata a come lo stesso Anakin ha effettuato questo passaggio radicale, epocale e traumatizzante. È anche vera anche un’altra cosa da non escludere del tutto.
Immaginiamo cosa sarebbe accaduto se questi tre film fossero stati realizzati negli anni in cui vennero progettati e girati i tre film diventati ormai dei classici e quindi, in perfetto ordine cronologico con la storia, il colpo di scena de l’Impero Colpisce Ancora avrebbe avuto lo stesso effetto. Lo sappiamo: sembra una domanda retorica o posta tanto per allungare il classico brodo. Ma nei fatti non è così. George Lucas, esattamente tra il 1980 ed il 1983, regala al pubblico di tutto il mondo non solo uno ma ben due colpi ad effetto.
Non solo Luke Skywalker scopre che il suo diretto avversario ma, allo stesso tempo, scopre anche di avere, testuali parole, ‘una sorella gemella’. E dunque, questo doppio colpo di scena avrebbe avuto lo stesso effetto una volta che già conosceva già tutto nel momento in cui la storia veniva racconta perfetto ordine? Lo ammettiamo, la risposta sarebbe stata altamente negativa e per un semplice motivo.
La grandezza e la bellezza del mondo o dell’universo di ‘Star Wars’, come meglio preferite, e quindi anche la sua forza narrativa è fondata proprio da queste caratteristiche. La fortuna volle che George Lucas, in quel lontano 1973, intuì che quello che aveva in mente non poteva realizzarlo fin da subito, concentrandosi su quella parte che sarebbe diventata i tre episodi della parte centrale della storia.
Nonostante ciò, dopo oltre venti anni più tardi la curiosità e l’attesa era talmente forte ed incontrollata che non ha comunque arrestato il successo, anche se più di qualche elemento ha di fatto deluso le aspettative: dall’impresentabile personaggio di Jar Jar Binks ad all’episodio II, rispetto a quello della trilogia classica, più debole, trasportando tutto l’hype possibile ne ‘La vendetta dei Sith’. Eppure, gli incassi sono sempre stati alti, tutto sommato…