Seconda parte del reportage suddiviso tra l’intera trilogia prequel e l’episodio III
Una ricerca intesa come esperti di effetti speciali, scenografi e, addirittura, anche per i possibili luoghi sparsi un po’ in tutto il mondo per le scene da realizzare, nello stesso tempo, George Lucas, alcune fonti dicono che proprio trent’uno anni fa, altre invece sostengono il 1995, iniziò, dal canto suo, la fase di scrittura per quello che sarebbe poi diventato l’episodio uno di Guerre Stellari. Per quanto riguarda l’episodio II e l’episodio III?
Per quanto riguarda le cronache dell’epoca la sceneggiatura del quinto film di Guerre Stellari, dal punto di vista cronologico, venne terminata nel marzo di ben venticinque anni fa. La vendetta dei Sith, sempre con script, vide la luce, esattamente, nell’aprile del 2002, un mese prima che l’episodio II avrebbe fatto capolino nei cinema di tutto il mondo.
Ciò che convinse veramente lo stesso Lucas a riprendere in mano la storia era quello che stava accadendo, da un punto di vista parallelo, in ambito fumettistico. Difatti uscì la collana conosciuta come Dark Horse Comics e la trilogia letteraria di Timothy Zahn sul personaggio Thrawn. Non solo. C’era anche un altro motivo che consentiva all’uomo di Sacramento di portare avanti il progetto con l’ausilio delle nuove tecnologie in fatto di cgi. In sostanza, l’avanzamento nella tecnologia negli effetti speciali, per dirla in breve.
Seppur i lavori iniziarono tra il 1994 ed il 1995, l’annuncio ufficiale arrivò nel 1992 attraverso la rivista Variety alla fine del 1993. Per fare ordine: nel 1992, lo stesso Lucas ammise di avere piani per una nuova trilogia e l’anno successivo tale intenzione venne confermata come già indicato. Eppure, tra questo giro di anni ravvicinati che lasciano anche un po’ in confusione, ci sarebbe una data certa secondo cui la sceneggiatura de ‘La minaccia fantasma’ ebbe veramente inizio: 1° novembre del 1994. A quanto pare c’era anche un titolo, molto probabilmente, provvisorio: The Beginning.
In un primo momento, per questa seconda trilogia, lo stesso Lucas pensò di affidare la direzione dei film ad alcuni dei suoi colleghi più illustri; come Ron Howard, lo stesso Steven Spielberg e addirittura Robert Zemeckis. Tutti e tre, però, declinarono l’invito e per due ordini di motivi. Il primo che erano dei progetti un po’ troppo scoraggianti da affrontare; secondo ritenevano, sempre tutti e tre, che sarebbe stato più equo, più saggio, proprio come un jedy si potrebbe dire, che lo stesso creatore della saga continuasse l’opera che aveva iniziato moltissimi anni prima.
Anche in questo senso ci sarebbe una data su cui basarsi e non è quella indicata, l’anno scorso, nel mega speciale interamente dedicato a ‘Il ritorno dello Jedy’, no. Ma precisamente nel 1976 quando, un anno prima dell’uscita de ‘Una nuova speranza’, Lucas realizzò un trattamento di ben quindici pagine in cui aveva sviluppato il primo vero episodio della saga. Ma al momento fermiamoci qui e mettiamo un po’ ordine tra i pensieri e le informazioni che permettono quello che, nei fatti, il racconto della nascita della seconda trilogia di ‘Star Wars’, anche se in fondo lo abbiamo già specificato in precedenza.
Essendo uno speciale, questo, dedicato a quello che è il terzo episodio della seconda trilogia, ci stiamo soffermando molto, forse anche troppo, sull’origine del capitolo inaugurale. Lo sappiamo e tranquilli, che non stiamo uscendo fuori traccia, come si suol dire. Ma ricordare, ripetendo anche un po’ quello che si è detto nello speciale di un anno è ugualmente importante e per un semplice motivo.
Un motivo legato alla connessione dei dettagli che ci riporteranno proprio all’episodio tre. Proprio al film uscito venti anni fa e che ci raccontò, in maniera definitiva e senza troppi giri di parole, del perché Anakin Skywalker decise di diventare il signore oscuro dei Sith e di portare quell’equilibrio nella forza ma nel lato sbagliato.
Dunque, venti anni più tardi al trattamento di quindici pagine, Lucas, decise di suddividere quel primo film in cinque sottotrame, di cui la prima avrebbe dato il titolo in modo metaforico. Nella sostanza, la minaccia a cui si fa riferimento era proprio quella rappresentata da Palpatine di diventare, prima, Cancelliere Supremo, e poi Imperatore della galassia. Allo stesso tempo aveva persino trovato il modo di introdurre un giovanissimo Anakin Skywalker, il futuro Darth Fener.
In un primo momento si pensò di farlo apparire come un dodicenne. In seguito, però, si decise di dargli tre anni in meno così avrebbe giustificato il primo trauma della sua infanzia: il distacco con la propria madre.
Ordinati tutti i punti fondamentali che avrebbero permesso di sviluppare al meglio e in base alla propria concezione quello che sarebbe stato di fatto, in ordine cronologico, il quarto film di ‘Star Wars’. George Lucas, comunque, in quel periodo, dovette far fronte ad una modifica rispetto alle sue intenzioni iniziali. Cambiò alcuni dettagli della battaglia finale del primo episodio, inserendo la scena in cui il piccolo Anakin scopre, per puro caso, il funzionamento di una navicella stellare non da solo, come aveva deciso in un primo momento Lucas, ma con l’ausilio del fidato robottino R2 D2, conosciuto con la sigla C1P8.
Oltre a ciò, la scrittura de ‘La minaccia fantasma’, qualche anno dopo, affermò di non avergli creato particolari problemi e per un semplice motivo: Scrivere la sceneggiatura è stato molto più divertente stavolta perché non ero limitato da nulla. Non è possibile scrivere uno di questi film senza sapere come si andrà a realizzarlo. Con la Ggi a mia disposizione, sapevo di poter fare quello che volevo. Parole, le sue che hanno detto tutto.
In effetti, l’uso della cosiddetta Cgi, da parte del creatore della saga, era stato applicato sulla prima trilogia terminata sedici anni prima al 1999. Nel senso che alcuni dettagli, alcune scene e, soprattutto, cosa che i fans non hanno mai perdonato allo stesso Lucas, anche il mutamento della sequenza finale de Il ritorno dello Jedy, quella dei festeggiamenti per la caduta dell’Impero, tanto per intenderci.
Operazione che portò i tre precedenti film ad essere attualizzati a quella che stava ormai prendendo forma, con nuovi scenari, nuovi pianeti e popoli che sarebbero stati mostrati nei nuovi episodi…